Positano, Lorenzo Cinque e il turismo: “La categoria che non c’è”. Questa sera al Positanonews TG segui la diretta

Positano, Costiera amalfitana. Lorenzo Cinque ha un passato come albergatore e soprattutto come presidente degli albergatori della Provincia di Salerno, e della Federturismo Campania. Non solo, è stato anche assessore al turismo. Per Lorenzo è anche viva l’opzione di candidatura a sindaco della città verticale. Questo e molto altro al Positanonews TG in onda questa sera alle ore 19:30 sulla nostra Pagina Facebook e Canale You Tube.

Di seguito il post di Lorenzo Cinque.

La Categoria che non c’è.
Dopo i primi accenni di viaggio agli inizi del 17 secolo fino al turismo 4.0 del terzo millennio.
Chiunque ha potuto nell’ultimo decennio, ha cercato di trarre vantaggio dai forti flussi turistici che arrivavano nel BEL PAESE. I social hanno contribuito ad immortalare i momenti ludici e milioni di turisti hanno sentito il desiderio di viaggiare. Dalle compagnie aeree alle organizzazioni dell’incoming, dalle grandi catene alberghiere ai proprietari di seconde case, tutti hanno investito forza lavoro e denaro in destinazioni turistiche. L’Italia dopo aver attraversato una forte crisi economica (in molte aree ancora sentita) ha creduto nel miracolo turistico e in un mercato di libera concorrenza si è avviata a concepire il popolo degli operatori turistici. Ovviamente tutta l’industria, il commercio, l’edilizia e i liberi professionisti ne hanno tratto beneficio .
Nonostante ciò si è sentita la grossa frammentazione del settore. Miriadi di associazioni hanno indicato di rappresentare la categoria, ovvero hanno garantito di essere in grado di indirizzare comportamenti e regole per ottenere i migliori risultati a chi si dedicasse all’ impresa turistica. Gli unici grandi assenti a questo processo produttivo sono sotto gli occhi di tutti:
La Politica e gli Istituti di Credito.
Da circa quaranta giorni maree di esperti in campo cercano soluzioni. La Sanità per ovvi motivi sociali sta cercando di garantire l’arresto della pandemia, ma chi in seconda battuta doveva trovare gli strumenti per far sì che il PIL non regredisse, sembra velare il tutto con la stesura di decreti matrioska. Migliaia di regole teoriche che al momento non hanno trovato un’applicazione pratica.
Gli strumenti di finanziamento predisposti dalla Politica non hanno rinvenuto gli Istituti di Credito pronti a recepirli, ma mi domando” sono stati concertati?”. Sembra che ad alcuni dispositivi definiti dalla politica, gli istituti non siano interessanti perché poco convenienti. Sicuramente poco pubblicizzati o ancor più grave, in attesa del calcolo delle percentuali di rischio. Insieme alla sempre più forte burocratizzazione, alle richieste delle arzigogolate documentazioni, confermano la mancanza di certezze economiche future per gli addetti del “Turistico Ricettivo”.
Al momento mi preme ricordare che le attività “Turistico Ricettive” presentano grandi difficoltà:
a) I forti estimi catastali, l’attribuzione della classe e nel caso degli alberghi l’assegnazione alla categoria di opificio ci vedono quali maggiori contribuenti locali . Le metrature necessarie risultano tassate in maniera ben diversa dalla civile abitazione. Richiamate come attività produttive, dovranno sostenere la spesa pubblica anche non potendo produrre.
b) Le utenze non domestiche – Energia – Servizi idrici integrati – Tarsu – Tari – Concessioni Demaniali – risultano essere ben lontane dalle proporzioni “costi – benefici” già in momenti ordinari. Adesso risultano insostenibili, evidenziato anche che per il 2020 molte prestazioni messe a ruolo vedranno notevoli cali di portata e quindi soprappagati .
c) Il comparto ha bisogno urgentemente di accedere al credito – Gli Istituti di Credito non possono imporre una miriade di documenti già in loro possesso o richiedere garanzie smisurate a un tasso ben distante da quanto indicato dai decreti predisposti per le PMA europee. Non è possibile sostenere spese di istruttoria elevate o nel migliore dei casi vedersi costretti all’acquisto di un prodotto assicurativo inutile o ripetitivo.
d) Le norme già complesse legate al mondo del lavoro ci faranno perdere una percentuale di collaboratori che dopo anni di formazione sarà costretta a dedicarsi ad altro per garantire il proprio sostentamento.
e) Siamo stati i primi a doverci fermare il 10 marzo, saremo gli ultimi a poter ripartire non avendo nemmeno ricevuto il fermo come altre attività. Costretti per forza maggiore a chiedere la Cassa Integrazione per i collaboratori assunti e senza risposte per quelli in pianta organica da aprile in poi.
f) Urgente bisogno di adeguare le proprie attività alle nuove norme igienico sanitarie COVID_19

La categoria che non c’è.
Chiamati in campo ad onorare i sempre galoppanti balzelli fiscali. Cenerentola dell’economia italiana, che affascina tutti, ma difesa da nessuno.
Resta adesso solo uno gruppo di imprenditori piccoli e grandi senza distinzione che dovranno fare i conti con le proprie forze e avranno un unico rebus da risolvere:
“fin quando potrò resistere”

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