Penisola sorrentina, Salvatore Mare (M5S) e i costi ai cittadini delle amministrazioni comunali.

In tempi di coronavirus e di crisi economica, per  un territorio poco esteso come quello sorrentino, in molti si chiedono che senso ha tenere in piedi un impianto amministrativo con vari comuni. A di là che ancora una volta, nonostante la drammaticità della situazione sanitaria, si è andati in ordine sparso e che ora la evidente conseguente crisi del turismo sembra mettere tutti d’accordo, mantenere anche in futuro tale situazione, anche dal punto di vista economico, per molti cittadini è del tutto inutile. Sull’argomento riportiamo una attenta analisi del Consigliere comunale a Piano di Sorrento, Salvatore Mare.

POLITICA – QUANTO CI COSTI

«In soli stipendi politici, i comuni separati possono costarci fino a € 432.218,72 all’anno, € 2.161.093,62 per una intera consiliatura».

Ci siamo mai realmente chiesti quanto possono arrivare a costare le Giunte comunali nei nostri 4 municipi siti in Km. 3,7 nella massima distanza in linea d’aria?

Ho fatto un po’ di calcoli e, se adottassimo il Comune Unico, in soli stipendi politici potremmo risparmiare € 21.793,96 al mese.

Parto dal presupposto che la democrazia ha un costo e che sono contrario al taglio della rappresentatività, laddove non esista un controllo efficace da parte del cittadino.

Ciò premesso, ne ritengo altrettanto impraticabile questo tipo assunto quasi a livello quartieristico, ritenendo indispensabile un’amministrazione unica per il nostro territorio.

Tralasciando i dati geofisici che tutti più o meno conosciamo, apro una parentesi sulla mancanza di trasparenza di alcuni dei nostri comuni in merito ai compensi dei nostri politici: qualcosa è stato fatto a Piano di Sorrento dopo la mia nota del 15 ottobre scorso, ma c’è ancora molto da lavorare.

 

Quindi per conoscere il dato economico bisogna necessariamente partire dal decreto ministeriale 171/2000, che parzialmente riporto nella tabella A, con cui possiamo calcolare le indennità dei Sindaci; per far ciò ho innanzitutto bisogno di sapere il numero di abitanti di ogni singolo comune, che rilevo dal portale ISTAT e che trascrivo nella tabella B.

Dopodiché effettuo il calcolo come da tabella C: indennità di base (dalla tabella A) corrispondenti al numero di abitanti (dalla tabella B), ridotta nella misura del 10% in base alla Finanziaria 2006, e maggiorata successivamente del 3% e del 2%, in virtù delle tabelle allegate al DM 119/2000.

 

Nella tabella D riporto le cifre dei singoli comuni, confrontandone i costi con quelli calcolati se avessimo una sola amministrazione.Una volta fatto ciò, sempre  con l’ausilio di un foglio di calcolo, passo a quantificare il guadagno dell’intera Giunta Comunale, considerando che il Vicesindaco percepisce il 55% della retribuzione sindacale, mentre ogni singolo assessore il 45%. Ho infine aggiunto, seppur non faccia parte della Giunta, l’altra indennità fissa, percepita dal Presidente del Consiglio Comunale nella misura del 10% di quella del primo cittadino*.

Il risparmio sarebbe di € 21.793,96 mensili, € 261.527,56 annuali, € 1.307.637,80 per una intera consiliatura.

E questo senza calcolare le indennità dei singoli consiglieri, non direttamente quantificabili giacché retribuiti con gettoni di presenza, ma significativa anch’essa, giacché si passerebbe da 56 a 24 consiglieri.

Così, giusto per fare due conti, senza considerare le funzioni e oneri quadruplicati per ogni singolo ufficio, le quattro consultazioni elettorali e potrei continuare.

D’altronde come si dice: «L’unione fa la forza».Oltre alla guida unica e ai vantaggi conseguenti ad un maggior peso politico all’interno delle istituzioni, con il comune unico potremmo più facilmente raggiungere l’auspicata unione dei comuni con i nostri cugini di Massa Lubrense e Vico Equense. Al fine di non creare confusione fra i non addetti ai lavori, sottolineo che l’unione dei comuni non corrisponde all’unificazione, mantenendo infatti la propria autonomia amministrativa che, a mio avviso, non potrebbe dipendere dalla centrale sorrentina per diversità territoriali troppo ampie, mentre invece si potrebbe cooperare per l’unificazione dei servizi in forma comprensoriale. – 06 maggio 2020

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