Penisola sorrentina, per Rosario Lotito (M5S) basta con i furbetti della residenza.

 Riceviamo e pubblichiamo
In questo momento di crisi i Comuni della Penisola Sorrentina a corto dei fondi, derivanti dai mancati introiti dell’imposta di soggiorno, hanno un disperato bisogno di soldi per far fronte alle tante richieste di aiuto da parte dei cittadini. Penso ci sia un tesoretto nascosto e facilmente recuperabile dai comuni della penisola Sorrentina. Faccio riferimento alle false residenze.
In penisola Sorrentina le abitazioni vuote per la maggior parte dell’anno sono tantissime. Ma di queste abitazioni chiuse per la maggior parte dell’anno quante sono classificate come prima casa?
La ragione principale per cui si dichiara una falsa residenza è collegata ai benefici fiscali che la legge prevede sulla prima casa ovvero l’esenzione dal versamento dell’Imu e della Tasi (dal 2020 é confluita nell’IMU). Tali agevolazioni sono concesse a patto che in quell’ immobile ci si vive abitualmente per la maggior parte dell’anno.
Chi dichiara una residenza diversa da quella reale commette il reato di falso, ed è penalmente perseguibile. Infatti la Cassazione penale nella sentenza n. 29469 del 27 giugno 2018 ha ricompreso la falsa dichiarazione di residenza all’interno del reato di falso ideologico. In particolare, chi dichiara una falsa residenza altera un atto pubblico e configura la condotta dell’articolo 483 del Codice penale, che recita: “Chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione fino a due anni. Se si tratta di false attestazioni in atti dello stato civile, la reclusione non può essere inferiore a tre mesi.”
Basterebbero controlli della polizia Municipale in orari in cui di norma si è a casa (ad esempio la mattina presto o la sera all’ orario di cena) e di interfacciarsi con le società fornitrici di acqua ed elettricità per chiedere copia delle ultime fatture emesse e, da esse, verificare se presenti consumi molto bassi durante la maggior vparte dell’anno. Scoprire le false residenze costituirebbe un introito notevole per le casse comunali derivante dal recupero dell’IMU e della TASI dei tanti furbetti, specialmente in un momento grave come questo. Nelle nostre isole di Capri, Ischia e Procida gli uomini del Primo Gruppo della Guardia di Finanza di Napoli, di propria iniziativa, hanno messo le mani su giro di residenze «fantasma». Una primissima informativa è già arrivata alla Corte dei Conti della Campania per una ipotesi di danno erariale, ma un’altra sta per essere inviata alla Procura ordinaria per truffa, falso ed evasione fiscale.
Ma come mai ad oggi in penisola un tale problema non interessa le amministrazioni comunali? – Lotito Rosario (M5S) – 11 maggio 2020

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