In Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana si sollevano dubbi sulle mascherine della Regione Campania

Nei comuni della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana, si stanno sollevando dubbi sulle qualità delle mascherine consegnate dalla Regione Campania, che non tutti per il momento sono riusciti ad ottenere. Nella Penisola, così come nell’intera area del Napoletano, è stato evidenziato nei giorni scorsi che le mascherine non erano tutte uguali, con diverse tipologie di tessuto, colore e confezione. Riguardo alla loro qualità, invece, in Costa d’Amalfi già c’erano state delle polemiche, specie ad Atrani, dove anche il consigliere comunale Andrea Cretella contestava la consegna di modelli senza marchio CE. Analogamente, in alcuni comuni del comprensorio costiero, ci sono dubbi sulle caratteristiche di quelle consegnate presso i singoli domicili, coppie di mascherine prodotte dalla Miroglio, azienda di Alba nel cuneese: in realtà come recitano i foglietti informativi la mascherina non ha la funzione di proteggere le vie respiratorie, semplicemente perché non è considerato un Dispositivo di Protezione Individuale o un Dispositivo Medico, tipologie più consone per operatori sanitari e categorie di lavoratori a cui viene prescritto il loro utilizzo. Questo tipo di mascherine, lavabili e riutilizzabili, servono infatti a trattenere l’emissione di goccioline, quindi insieme al loro uso è necessaria l’adozione della distanza di sicurezza interpersonale. Per riutilizzarle bisogna avere l’accortenza di sterilizzarla:  basta il getto del vapore del ferro da stiro o si può inserire la mascherina in acqua e igienizzante (alcool medicale al 65per cento o poche gocce di Amuchina liquida). Bisogna poi lasciare a mollo il dispositivo per 5 o 10 minuti e poi risciacquare. Per asciugarla basta lasciarla al sole o utilizzare un asciugacapelli. Positanonews invita a segnalare eventuali problematiche o mancate consegne al nostro direttore all’indirizzo mail direttore@positanonews.it

 

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