Parola a Lorenzo Zurino: “La crisi non è ancora iniziata. Tasse per il 2020 dovevano essere abolite” – VIDEO

Intervista dal minuto 13:

zurino

Un altro grande imprenditore è stato ospite virtuale del nostro Tg, parliamo di Lorenzo Zurino. Lorenzo è fondatore e CEO della One Company, tra le prime aziende del nostro Paese specializzate nella promozione delle imprese italiane sui mercati esteri con un portfolio di oltre 3 miliardi di euro.

Un grande personaggio che ha ricevuto, lo scorso anno, dalla National Italian American Foundation, una delle più prestigiose fondazioni che rappresenta gli oltre 20 milioni di cittadini italo-americani che vivono negli Stati Uniti, il premio di miglior giovane imprenditore dell’anno, prima volta per una personalità under 35 di nazionalità italiana.

“Sono rientrato dagli USA alla fine di gennaio, ora sono a Massa Lubrense. Lì, l’approccio al business è sicuramente molto diverso dal nostro, più aggressivo, ma anche più attento agli imprenditori: credo che loro apriranno molto prima di noi. L’aiuto di Trump dato alle aziende alle americane è stato enorme, il più grande del mondo.

Non si tornerà subito come prima, credo che la crisi non sia ancora iniziata. Siamo stati chiusi in una bolla, non ci siamo ancora resi conto di tutto: i prossimi mesi saranno quelli più duri. Sono in contatto con tanti imprenditori della penisola sorrentina, bisogna essere duttili in questo periodo, è fondamentale.

Sicuramente il paese che vive più di turismo è Sorrento, e insieme a Capri, pagherà lo scotto più alto. Comunque, se la Penisola Sorrentina farà soldi sono l’uomo più felice del mondo. Io credo che molto dipenderà dalla capacità del Governo di farci riprendere quanto prima, capisco il rischio sanitario, ma ora la politica deve prendere posizione altrimenti non si morirà di Covid-19 ma di fame. Un’analisi cinica, ma da fare.

Ero dell’idea che, tutto ciò che era fiscale, per il 2020 doveva essere abolito. Le imprese non devono indebitarsi. Come fa un esercizio commerciale a pagare IRPEF e IRES? Non faremo profitto per molto tempo, ma bisogna aprire per tenere alta imprenditoria italiana e dare da mangiare a tante persone. Bisogna aiutare tutta l’economia, aiutando gli imprenditori, perché è tutta una catena. Ascoltavo Nicolino Morgano del Quisisana, mi ha detto che ci sono 260 famiglie che dipendono dalla sua attività”.

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