Se non siete provetti nuotatori fate attenzione, in caso di annegamento vietata la respirazione bocca a bocca per scongiurare il contagio

Per gli amanti del mare si prospetta un’estate non semplice. Il Coronavirus ha modificato e modificherà molte abitudini e molti stili di vita. Ed a cambiare sarà anche la classica giornata in spiaggia che una volta era semplicemente un piacere ed un momento di relax e divertimento ed ora rischia di diventare fonte di preoccupazioni a causa delle tante misure di sicurezza che bisognerà imparare ad adottare per salvaguardare se stessi e gli altri.

Tralasciando l’argomento della distanza tra gli ombrelloni di cui tanto si parla e che continuerà sicuramente a far discutere a lungo, mettendo da parte il problema di recarsi in spiaggia con la mascherina di protezione che sicuramente non sarà un’esperienza piacevole sotto il caldo sole estivo, all’orizzonte si prospetta un nuovo problema di non poco conto.

Il documento tecnico di balneazione messo a punto dall’Inail dedica spazio al ruolo dei bagnini. Ebbene sì, anche il loro lavoro cambierà. In caso di un bagnante che rischia di annegare i bagnini potranno prestargli soccorso trascinandolo a riva ma non potranno praticargli, se necessario, la respirazione bocca a bocca perché ovviamente ci sarebbe il rischio di contagio. E quindi? Il povero e sprovveduto bagnante dovrà morire sul bagnasciuga o sperare in un miracolo? No di certo, perché – come specificato nel documento – il bagnino dovrà valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca dell’attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della persona da soccorrere.

Insomma, se non siete provetti nuotatori, vi consigliamo di mantenervi vicini alla riva dove l’acqua è bassa e sarà impossibile annegare.

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