L’Istituto di Cultura Torquato Tasso C’è.

Riprendiamo il post del prof Aniello Clemente, segretario dell’Istituto di Cultura Tasso. Positanonews , da sempre vicino a tale istituzione, vuole in questo momento stringere , ancora di più , il rapporto , mediando con il mondo della cultura italiano e internazionale la importanza e la grandezza del Tasso.

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Tra poco l’Istituto, anche grazie a voi, riprenderà le sue attività cercando di raddoppiare gli sforzi onde contribuire al rilancio di Sorrento e delle nostre amene località. Come vedrete dall’allegato elenco abbiamo cercato di invitare i maggiori rappresentanti di ogni ambito dell’Arte declinata nei sui caleidoscopici aspetti.

Preponderante sarà anche la nostra collaborazione con altri Istituti, Enti e Associazioni che si fregiano del nome del sommo vate sorrentino, onde facilitare scambi culturali e iniziative collaterali. Prioritario sarà anche stimolare l’Amministrazione comunale e chi di competenza per la ricerca di una Sede degna del nostro Istituto, pur, nelle more, prodigarci per rendere più funzionale la presenza nella Biblioteca del Chiostro.

A tal uopo ci stiamo impegnando per rendere il nascente Museo Civico una realtà permanente anche riprogettando gli spazi espositivi e l’inserimento di nuove opere.

Grazie al vostro contributo nell’approvazione dello Statuto e del Regolamento ci adopereremo affinché l’Istituto abbia riconoscimenti giuridici e statuali tali da potergli permettere una nuova, maggiore e più consistente visibilità e peso.

Ricordandoci l’ammonimento dell’Ecclesiaste (più noto come Qoelet) 4,9-12: «Meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior compenso nella fatica. Infatti, se vengono a cadere, l’uno rialza l’altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. Inoltre, se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi? Se uno aggredisce, in due gli possono resistere e una corda a tre capi non si rompe tanto presto», continuiamo insieme questa splendida avventura perché quando sarà un polo culturale indispensabile per Sorrento, un faro a cui tutti guarderanno, noi potremmo dire ai nostri figli, ai nostri nipoti: «Io c’ero!».

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