Gilet arancioni in piazza: niente distanza di sicurezza e mascherine, saranno denunciati

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Gilet arancioni in piazza: niente distanza di sicurezza e mascherine, saranno denunciati. Qualche centinaio di persone si sono radunate in Piazza Duomo a Milano per una manifestazione dei “gilet arancioni”, un movimento di protesta che chiede, tra l’altro, il ritorno alla «lira italica» e un «governo votato dal popolo». Nel corso della manifestazione la maggioranza dei partecipanti non ha rispettato le distanze di sicurezza per l’emergenza Covid e si sono verificati di fatto alcuni assembramenti anche attorno ai rappresentanti del movimento che parlavano al microfono, dopo aver steso striscioni a terra. Alcuni dei partecipanti della manifestazione a Milano tenevano anche le mascherine abbassate mentre urlavano cori di protesta.

Immediata e decisa la reazione del sindaco di Milano Beppe Sala, allarmato per l’assembramento fuori controllo in una città dove la diffusione del virus non si è spenta. «Ho chiesto al prefetto di Milano di denunciare gli organizzatori della manifestazione – dice Sala in un tweet – . Un atto di irresponsabilità in una città come Milano che così faticosamente sta cercando di uscire dalla difficile situazione in cui si trova». La questura, che era presente con agenti in piazza per monitorare la situazione, ha fatto sapere che i contestatori saranno denunciati per la violazione del decreto contro la diffusione del Covid-19: saranno identificati attraverso le immagini.

Tensione invece in centro a Roma per alcune manifestazioni organizzate da diversi gruppi riconducibili all’estrema destra, in particolare «Marcia su Roma» e Casapound, in protesta contro il governo. Tra loro anche qualcuno che indossa proprio i “gilet arancioni”. Ingente la presenza di mezzi blindati della Polizia e dei Carabinieri, con le forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa per impedire l’afflusso verso Palazzo Chigi e Montecitorio. «Non ce lo fanno fare e noi da qui non ce ne andiamo», hanno gridato i manifestanti con i megafoni, scandendo anche diversi «traditori» e vari insulti verso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

«Il coronavirus è tutto un disegno politico, economico e sociale perché vogliono venderci alla Cina, Di Maio prima di tutti – è il senso degli interventi dei manifestanti – facendoci fare il vaccino e schedandoci. Il virus non esiste, per questo non mettiamo le mascherine, e intanto la gente muore di fame».

A Bologna è stato necessario anche un passaggio della polizia per invitare i manifestanti, che si sono dati appuntamento in Piazza Maggiore, a tenere le distanze di sicurezza e a indossare la mascherina. Gruppi di persone, tra cui anche alcuni Gilet arancioni, si sono ritrovati sul Crescentone, con striscioni e bandiere, per questa iniziativa senza però rispettare le misure per contenere i contagi da Covid-19 e creando assembramenti.

Fonte Il Corriere

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