Fondazione Ravello. Soldi e giochi di potere per eventi dalla Regione Campania coi lavoratori alla fame

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Fondazione Ravello. Soldi e giochi di potere per eventi dalla Regione Campania coi lavoratori alla fame. Evidentemente nella cittadina della Costiera amalfitana I lavoratori stagionali e le attività turistiche stan tutti bene se nessuno ha da dire su tutti i soldi che De Luca vuole dare per eventi, direzione artistica costosissima, ufficio stampa per eventi destinati ai fantasmi, visto che al momento vi è incertezza sulla riapertura, visto quello che ha detto lo stesso De Luca, che deve decidere cosa vuole fare, chiuderci, e allora coerentemente, come han fatto Amalfi e Positano, aspettare per impegnarsi economicamente per gli eventi, o aprire, allora perché dire a mari e monti che non apre. Premesso che il Ravello Festival è una manifestazione importantissima, bisogna ragionarci bene, come ha proposto Dario Cantarella, e non fare lo “struzzismo”, mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Dopo delle dimissioni importanti, rilievi seri da un serio e onesto fedele servitore della collettività ci si aspettava almeno un chiarimento, invece no.
All’improvviso si svegliano, guarda caso dopo una tempesta che si è abbattuta su di loro, nulla dicono su quanto successo, ma rispondono annunciando con cinque giorni di anticipo che spenderanno un poco di soldi, senza neanche un programma di dettaglio. Il problema non è Secondo Amalfitano defenestrato da Villa Rufolo, una punta dell’iceberg del dispendio di fondi pubblici, perché le cause intentate per far valere i propri diritti per un licenziamento che, in mancanza di commissione di reati, ha lasciato stupiti tutti, cadranno sulle spalle anche dei contribuenti, ma anche della mancata gestione della stessa Villa Rufolo, essa stessa un danno indiretto per la collettività. Mentre il privato ha riaperto l’altro gioiello della Città della Musica, Villa Cimbrone, Villa Rufolo è lasciata abbandonata a sé stessa. Ed è questo che dovrebbe interessare a chi dovrebbe curare i beni pubblici con la diligenza del buon padre di famiglia.
Non dicono nulla di Villa Rufolo, come mai? Ma perchè è chiusa? Hanno predisposto tutto? Quando riapriranno? perchè non aprono?
Nelle due note pubblicate ci sono scritte cose che lasciano interdetti: Consigli fatti senza convocazione, qualcuno che nasconderebbe le carte, procedure discutibili per incarichi ricchissimi, bilanci non fatti (a maggio non c’è il bilancio preventivo 2020 nè quello consuntivo 2019) .Lo statuto mandato a tre Soci, Comune, provincia di Salerno e Regione Campania . Ma i soci non sono cinque? E l’EPT e il Ministero? Sicuramente con la dottoressa Almerina Bove vi sono toni più distesi con l’amministrazione del sindaco Salvatore Di Martino, rispetto a Felicori, e questo è un bene, perché chi amministra il territorio va rispettato e gli vi va data dignità, ma non è ancora chiaro come gestire il futuro di Palazzo Espiscopio, l’Auditorium Oscar Niemeyer e Villa Rufolo. Ne vi sono tante risposte alle domande del territorio, al proposito volevamo sentire gli interessati. Aspettiamo ancora che il sindaco Salvatore Di Martino intervenga in un’intervista con la dottoressa Bove su Positanonews TG, ci han dato la disponibilità, ma non la data.. Intanto proponiamo di sospendere tutto, non ha senso fare eventi senza pubblico, ed impegnare risorse con tante famiglie in difficoltà, il coronavirus covid-19 ha cambiato il mondo, come han fatto Amalfi e Positano, ma anche Capri, che ha dato fondi ai lavoratori stagionali, in questo momento c’è da pensare a chi deve portare il pane a casa e non a dare soldi a destra e a manca per eventi che  non avranno spettatori con un’estate totalmente incerta per tutto il mondo l’ultima cosa che si doveva fare era buttare i soldi così

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