Costa d’Amalfi. L’ordinanza anti traffico nata da 10 mila cittadini e le associazioni come primo passo, puntiamo alla ZTL

Costa d’Amalfi. L’ordinanza anti traffico nata da 10 mila cittadini e le associazioni come primo passo, puntiamo alla ZTL.  C’è da rimanere basiti dal fatto che le energie di alcuni imprenditori e alcuni comuni della Costiera amalfitana nel post coronavirus Covid-19 siano concentrate su un ricorso al Tar Campania contro l’ordinanza del Prefetto di Salerno nata dopo anni di lotte, le firme di 10 mila cittadini e la mobilitazione di varie associazioni. Il sottoscritto direttore di Positanonews è membro del direttivo di una di queste associazioni, Posidonia e con Macchia Mediterranea, Acarbio e altre associazioni abbiamo promosso questa petizione e partecipato a vari tavoli. Inutile dire che il coronavirus non ha avuto l’effetto magico di allargare le curve e le strade della S.S. 163, se un dei motivi aggiunti ( si dice così?) del ricorso è che visto che abbiamo avuto il lockdown per le misure di contenimento da coronavirus covid-19 allora ben vengono autobus e camioni, venghino signori, venghino. Insomma, c’è qualcosa che ci sfugge. Che c’azzecca, avrebbe detto Di Pietro, il covid con la mancanza di sicurezza nella circolazione, con il contingentamento degli autobus, con la soppressione dei bus di linea “fantasma” , come li ha chiamati il sindaco di Positano Michele De Lucia , autorizzati dalla Regione Campania?  Quale fantasiosa certezza è saltata in mente a costoro? Che dopo il coronavirus gli autobus possono passare perchè il probema è risolto o cosa? Il punto è questo, le associazioni non hanno chiesto le targhe alterne e neanche le fasce orarie, sono state molto chiare, volevano contingentare drasticamente i gradi bus turistici e volevano la ZTL, proposta dal sindaco di Amalfi. Dunque i bus turistici all’impazzata andavano frenati e ridimensionati, in tutti i sensi, sia come grandezza , sia come numero, ma non basta, con la ZTL si controllava anche il traffico in generale che, anche senza bus, è ingente. Ora il ricorso al TAR se accolto integralmente ci farebbe tornare indietro, un salto nel passato, nel buio diremmo. Si parlava di tavolo con i sindaci, ma i sindaci avevano già dato l’ok, poi qualcuno ci ha ripensato, e le richieste, inoltre, non sono nate dai sindaci, ma dai cittadini e dalle associazioni. Dunque i passi da fare erano altri. L’ordinanza del Prefetto deve andare in vigore, per evitare le scelleratezze degli anni scorsi, poi, eventualmente si richiedeva l’emanazione di un’altra ordinanza. Quale occasione migliore per sperimentarla ora che di sicuro non ci sono viaggi organizzati , e ci spiegassero come fa l’ordinanza a danneggiare i bus turistici che non possono lavorare a causa del lockdown e non dell’ordinanza? Ci sono dei miglioramenti da fare? Si fa un nuovo provvedimento, tutto è in fieri..  Le targhe alterne ? Vanno predisposte solo  se necessario? Questo può avvenire semplicemente con una disposizione prefettizia ulteriore.  Legittimo fare ricorso al TAR , assolutamente, ma è assurdo e da scellerati voler tornare al passato, con scene apocalittiche.. i presupposti in base ai quali si è arrivati all’emanazione di questo provvedimento ci sono sempre,  è totalmente falso dire o pensare che grazie al coronavirus i problemi della sicurezza, della grandezza dei bus, degli incidenti, della vivibilità e viabilità, del traffico in generale sono risolti per sempre.

Avvocato Michele Cinque

direttore@positanonews.it

Direttivo dell’associazione Posidonia.

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