Agerola, l’imprenditore caseario Gennaro Fusco: “Lasciati soli dalle istituzioni. Aiuterò i miei operai”

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Anche l’imprenditoria casearia sta attraversando un periodo davvero tragico a causa dell’emergenza Coronavirus. Agerola, come sappiamo, è nota, tra le altre cose, anche per essere culla di una serie di aziende casearie storiche. Una di queste è sicuramente Fior d’Agerola, che è attiva dal 1840. L’azienda è apprezzata su tutto il territorio e non solo per la scelta da elogiare di impiegare latte esclusivamente di provenienza campana e comunque, ove questo non dovesse essere disponibile in quantità sufficiente, proveniente dalle regioni lucane dell’Italia Meridionale.

Insomma, un prodotto di eccellenza per una vera e propria fabbrica che sta attraversando un momento tragico. Il patron, Gennaro Fusco, che gestisce la ditta insieme ai cugini, ha parlato con i colleghi di Metropolis: “La nostra attività è iniziata nel 1840 e non si è mai fermata, neanche durante le due guerre mondiali. Non era mai accaduta una cosa simile. L’imprenditoria, però, ha due grandi responsabilità: coprire le spese e non lasciare mai soli i dipendenti.

Mentre lo Stato pensa ancora al da farsi, io ho deciso di non indebitarmi ulteriormente e sostenere i miei 13 operai che ad oggi non hanno ricevuto un euro dalla cassa integrazione”.

I dati parlano di una produzione, quella agerolese, che è diminuita del 70% circa. Dati impressionanti che fanno riflettere: bisogna assolutamente pensare a degli aiuti anche in questo settore.

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