Teresa Cristina di Borbone regina del Brasile e De Martino di Meta

Una storia raccontata in punta di penna dai Borbone al Brasile per l’artista Edoardo De Martino da Meta sulla costa di Sorrento del nostro Gege’ Lorenza o Teresa Cristina, figlia di Francesco I di Borbone, re di Napoli e di Sicilia e sorella di Ferdinando II, nacque a Napoli nel 1822, decisamente bruttina cicciottella, leggermente strabica e fortemente vara (con le cosce a tarallo come dicono a Napoli). L’imperatore del Brasile Dom Pedro II è alla ricerca di una moglie di sangue blu ed allora gli viene inviato un bel ritratto, tutt’altro che fedele, della principessa Teresa Cristina. Dom Pedro si innamora e decide quindi si prenderla in sposa per procura nel 1843. Teresa Cristina si sposa all’ambasciata brasiliana a Napoli per procura, situata ove oggi é sito l’hotel Royal-Continental. I Brasiliani inviarono due corvette ed una fregata per scortare Teresa Cristina, i Borbone inviano un bastimento mercantile e tre corvette. Le sette navi approdano a Rio de Janeiro nel settembre 1843. Quando Dom Pedro vede Teresa Cristina, quasi gli viene un colpo… ma ormai era la sua sposa. Teresa Cristina era però dotata di grande sensibilità artistica culturale ed ARCHEOLOGICA, infatti il fratello Leopoldo conte si Siracusa e noto archeologo la teneva al corrente della sua attività. Quindi porta come dote anche una quarantina di vasi, una decina di affreschi e mosaici di Pompei ed Ercolano. Questa collezione era esposta al Museo Nazionale di Rio de Janeiro e costituiva la SECONDA COLLEZIONE ARCHEOLOGICA più importante al mondo di Pompei ed Ercolano (ovviamente dopo il MANN). Teresa Cristina fa subito breccia tra i brasiliani e soprattutto nell’élite
culturale carioca. Istituisce A BIBLIOTECA NACIONAL, ancora oggi dotata di un migliaio di testi che Teresa Cristina aveva portato come dote e la celeberrima SOCIEDADE DE GEOGRAFIA con una notevole raccolta di carte e mappe topografiche. Per il suo carattere mite e materna le viene attribuito il soprannome di MAE DOS BRASILEIROS, ovvero madre dei brasiliani. Teresa Cristina era nostalgica di Napoli e del suo prezioso dialetto. Viene a sapere della presenza di un pittore, un capitano di navi napoletano residente a Rio. Si trattava di EDUARDO DE MARTINO… ad onore del mio amico concittadino di Meta. Lo vuole a corte e diviene amico della famiglia reale insieme alla moglie brasiliana. De Martino dipinge su commissione una quarantina di quadri inerenti battaglie navali e aree portuali brasiliane. La maggior parte di questi quadri (23) fu poi esposta al Museo Civico Nacional di Rio de Janeiro. Teresa Cristina dà alla luce due figlie: Isabel e Leopoldina. Nel 1889 a seguito di una sollevazione dell’esercito brasiliano viene dichiarata la Repubblica e Dom Pedro e Teresa Cristina furono costretti all’esilio in Portogallo a Porto dove Teresa Cristina morirà di li a poco. Fu prima sepolta in una chiesa a Lisbona e nel 1921 i resti furono portati a Petropolis in Brasile. Teresa Cristina aveva portato con sé da Napoli anche valenti artisti, artigiani, scienziati e botanici. La collezione archeologica nel 1986 fu dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco col nome di TERESA CRISTINA’S Collection. Purtroppo con l’incendio del museo di Rio de Janeiro nel Settembre 2018, l’intera collezione è andata in fumo, così come i 23 quadri di De Martino. Quasi piansi davanti al televisore alla notizia dell’incendio del museo che avevo visitato nel lontano 1989. Oggi in Brasile ci sono città dedicate a Teresa Cristina: Teresopolis vicino Rio de Janeiro – Teresina nello stato di Piauì – Cristina nel Minas Gerais – Imperatriz nel Maranhão.

Augurandovi di non avervi annoiato,
Eugenio Lorenzano

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