Sorrento, Rosario Lotito (M5S) emergenza coronavirus e tassa (imposta) di soggiorno, perché no?

La questione dell’utilizzo della tassa di soggiorno per far fronte all’attuale emergenza economica  derivata dal contagio da coronavirus,  sollevata in varie volte dall’esponente locale del Movimento 5 stelle, ha avuto molto consenso tra la cittadinanza nonché la recente condivisione dell’ ex Sindaco Marco Fiorentino. Tuttavia tale presa di posizione  ha sollevato anche qualche polemica, da parte di  esperti locali. I quali, appoggiando la tesi del Sindaco Cuomo, sostengono che essendo  l’imposta di soggiorno una tassa di scopo è già stata impegnata e quindi impossibile utilizzarla.  Senza giustificare alla cittadinanza di come siano stati utilizzati o impegnati in pochi mesi 6milioni e  366.646,13 euro! Tralasciando determinati esibizionismi, Rosario Lotito, visto il  momento straordinario che potrebbe benissimo annullare determinati e discutibili schemi, è deciso più che mai  ad andare avanti affinché una tale somma sia messa a disposizione della cittadinanza meno abbiente  e degli imprenditori sorrentini  più in difficoltà.

Sorrento – In questi giorni stiamo assistendo ad una sorta di pressing da parte degli esponenti del  Movimento 5 Stelle della penisola sorrentina, affinché le amministrazioni locali usino anche la tassa di soggiorno per andare incontro alle esigenze della popolazione in questo difficile momento. Una proposta avanzata più volte da Rosario Lotito e presa in considerazione, nelle ultime ore, anche dall’ex sindaco di Sorrento, Marco Fiorentino. Il quale,sulle orme del M5S, ha sollecitato in modo energico l’Amministrazione comunale ad optare  per delle scelte coraggiose per aiutare chi è in difficoltà. Lasciando intendere che  le difficoltà attuali e le future prospettive, sebbene determinate cifre in proiezione della stagione 2020 siano state già impegnate,  la direzione indicata da Rosario Lotito, circa la tassa di soggiorno,sarebbe stata senz’altro da prendere in considerazione. Sulla questione, già in precedenza,il Sindaco Cuomo era stato perentorio.

Chiarendo che  il bilancio comunale viene calcolato su base annua e sulle entrate del bilancio corrente. Quella dello scorso anno, essendo una tassa di scopo, è già stata impegnata e quindi impossibile utilizzarla. Concordi su tale tesi anche alcuni esperti locali che nell’evidenziare anche la loro preparazione circa l’uso della grammatica e nel fare sfoggio della loro preparazione in materia, hanno categoricamente bocciato una tale iniziativa sebbene da più parti sostenuta. Dimenticandosi , oltre al  momento di emergenza (probabilmente non molto sentito dal punto di vista economico),  anche delle gravi difficoltà di quei  piccoli imprenditori  e di quelle innumerevoli famiglie di lavoratori stagionali del turismo che in tempi normali mandano avanti l’articolata macchina del turismo sorrentino.  Circa la quale, da sempre  tutti indistintamente (anche i “professori”) , sebbene in quantità diverse, traggono  benessere. Pertanto, sebbene non ci si aspetti molto da chi in modo evidente dimostra di non vivere affatto l’attuale problematica, altrimenti invece di ergersi a professore e quindi giudicare se non denigrare le idee e gli scritti altrui (associandoli a poco più di una flatulenza), si sarebbe proposto in modo diverso e magari mettendo a disposizione la sua indiscutibile preparazione a servizio della comunità , che si ribadisce rimane, con il suo lavoro, la fonte che alimenta anche e sopratutto determinati status. Tralasciando che l’intera questione (probabilmente in mancanza di audacia nel mettersi in discussione nei momenti difficili), viene vista   come un marcare la presenza politica e quindi elettorale,  è arcinoto che la tassa di soggiorno è un’imposta e non una tassa!  Non tanto meno una tassa di scopo! Il cui utilizzo è vincolato, poiché è noto che il D.Lgs. 23/2011 stabilisce che il gettito derivante da tale imposta deve essere destinato a finanziare interventi in materia di turismo. Come la manutenzione delle strutture pubbliche locali,fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali. Inoltre è evidente (e non ci vuole uno scienziato) per affermare che, a questo punto, le entrate dell’imposta di soggiorno del 2020 saranno decisamente in calo rispetto alle previsioni!

Mentre per quanto riguarda l’utilizzo e la destinazione  dell’imposta di soggiorno del 2019,  si dichiara  che l’imposta in questione, risulta essere stata già impegnata e spesa nell’anno di competenza, si  afferma quindi che il Comune di Sorrento fino a dicembre 2019  avrebbe speso o impegnato la maggior parte di 6 milioni e 367mila euro!

Nel  condividere pienamente che bisognerebbe su determinate complesse tematiche aver chiaro di cosa si sta parlando, a parer nostro (che non è quello di un “professore”) farsi capire o quanto meno giustificare (con carte alla mano) di cosa si sta parlando, sarebbe oltremodo utile ed opportuno. Insomma, soprattutto in questo momento particolare, sarebbe corretto far sapere alla  cittadinanza di come sia stata impegnata una tale somma.  Altrimenti in tal caso, sono le esibizioni tecniche dei professori  a rivelarsi solo e soltanto rumore!

Sulla questione ed in merito a determinati asserzioni ,registriamo l’intervento di Rosario Lotito:

” In questo momento di tragica emergenza qualcuno trova il tempo di criticare chi cerca soluzioni alternative. Veniamo alla proposta di destinare gli importi per eventi e manifestazioni nella creazione di un fondo che aiuti i sorrentini in difficoltà.
Nel 2018 il comune di Sorrento ha speso per eventi e manifestazioni € 1.235.500,00 (unmilioneduecentotrentacinquemilacinquecento). Visto che sicuramente eventi e manifestazioni questa estate non sarà possibile farne, perché non destinare una tale somma a quelle famiglie in difficoltà economica? Penso a tutti gli stagionali, a chi fa lavoretti saltuari e non riesce a percepire la NASPI, alle tante famiglie che, per un motivo o altro, non riescono a mettere il piatto in tavola.
Adesso i soloni esperti di leggi e leggine diranno che non è possibile perchè la tale norma non lo consente, perché la legge non lo prevede, perché non si chiama tassa ma imposta, perché è vincolata e chi propone tale oscena possibilità è uno che non sa quello che dice emettendo flatulenze con la bocca. Dico a questi personaggi che, se per loro fortunatamente la mangiatoia è bassa, a Sorrento ci sono intere famiglie che non sanno a chi santo votarsi per comprare un pezzo di pane o un pacco di pasta, pagare il fitto di casa o fare una semplice ricarica telefonica ai figli per farli studiare o comunicare con i loro amici. Se io, in questo momento così tragico, fossi il sindaco di Sorrento o di un qualsiasi altro comune, infrangerei qualunque legge pur di aiutare i miei concittadini e rischierei finanche la galera pur di consentire ai più deboli e bisognosi di poter dignitosamente mangiare.
Ecco e adesso divertitevi pure a dire che la legge non lo consente.”

Dalla rilevazione effettuata dall’Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno ,curato dal centro studi Panorama Turismo,  da tempo è emerso che le Amministrazioni Comunali faticano a dichiarare con chiarezza gli investimenti che effettuano con i proventi dell’imposta di soggiorno. Tanto che  nella maggior parte dei casi le Amministrazioni gestiscono tali fondi in maniera autonoma, senza concertazione con le categorie. Tempo fa  circa tale situazione fu lo stesso Rosario Lotito a dichiarare che  in relazione alla Sentenza  n. 6644/2018  del Consiglio di Stato lascia intendere la possibilità di estendere l’imposta di soggiorno  non solo al campo del settore turistico, bensì anche al settore dei servizi pubblici locali generale. Quindi il vincolo di destinazione previsto dall’articolo 4 del Dlgs n. 23 del 2011 non si riferisce solo ai servizi pubblici locali rivolti in via esclusiva ai turisti.
In altre parole ,aggiunge Lotito,  l’imposta di soggiorno si caratterizzerebbe per essere una “imposta di scopo” dedicata alle municipalità caratterizzata dalla necessaria esistenza di un obiettivo (e, dunque, impiego) “aperto”, purché connesso con il settore dei servizi pubblici locali, come definiti dall’art. 112 e ss. del d.lgs. 267/2000 (c.d. Testo Unico degli Enti Locali) quali servizi pubblici aventi per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali” (art. 112).
Un’indicazione, da parte del consiglio di stato, di notevole importanza per Sorrento che sdogana la possibilità di spendere tale tesoretto non solo per il settore turistico ma anche per tutti quei servizi rivolti a soddisfare i bisogni dei Sorrentini. – 02 aprile 2020 – salvatorecaccaviello

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