Sanificazione a peso d’oro. Costi di migliaia di euro rischiano di non far riaprire i negozi

Sarà un vero e proprio salasso per i gestori dei negozi per sanificare gli ambienti e rispettare le disposizioni per riaprire in sicurezza i propri esercizi commerciali. In questa seconda fase saranno enormi i costi da sostenere. La Confesercenti della Campania – come scrive il quotidiano “Il Mattino” – ha fatto una stima approssimativa delle spese da sostenere. Mediamente una struttura commerciale dai 20 ai 40 mq di superficie deve investire 400-500 euro mentre per una dai 50 ai 150 mq deve mettere in conto dai 1000 ai 1500 euro.

Ma l’attenzione va anche alla qualità. Sono solo 3 le sostanze anti-covid «approvate da Governo ed Ecdc prosegue Biglietto L’ipoclorito di sodio (dallo 0,1% allo 0,5% in peso), l’alcol etilico (o etanolo, dal 62% al 71%) e l’acqua ossigenata (perossido di idrogeno allo 0,5%). Si usano in modo diverso a seconda delle superfici. L’ipoclorito è il principio attivo presente anche nella varechina, e si può usare su superfici resistenti (pavimenti o marmi) e in soluzione sulle posate. Su legno, pc, cassa o banco di negozio si usa l’alcol con lo strofinaccio, ma non su vernici sensibili. L’acqua ossigenata va bene ovunque». Ma come si definisce una sanificazione? E quanto dura? «Quest’ultima è la domanda da un milione conclude l’esperta Si può creare un punto zero di sanificazione, ma poi bisogna agire con una pulizia corretta e continua contro le possibilità di ricontaminazione. Finora le imprese di consulenza sono state attente ai rischi primari (incendi e scivolamenti), ma hanno trascurato i rischi biologici. Vanno aggiornati e applicati meglio dai consulenti tutti i documenti di valutazione del rischio biologico, previsti già dal 2008. Quanto alla definizione, la sanificazione è un insieme di attività divise in due momenti: pulizia e disinfezione. Quando la pulizione è ottimale si passa alla polverizzazione, che consente di mantenere il disinfettante nell’ambiente quasi come una fumigazione. Esistono diverse procedure di disinfezione, e variano a seconda delle superfici. Ipoclorito e alcol non sono erogabili col nebulizzatore, perché è pericoloso».

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