Salerno. Licenziato l’infettivologo Greco: aveva segnalato criticità all’ospedale Ruggi sul Covid-19, parte una petizione

Salerno. Licenziato l’infettivologo Greco, aveva segnalato criticità all’ospedale Ruggi sul Covid-19, parte una petizione. Lo scrive Sabino Russo su Il Mattino
Ruggi al centro delle polemiche dopo il licenziamento di Luigi Greco. L’allontanamento del noto infettivologo, per il rilascio di dichiarazioni non autorizzate – quelle in cui contestava la scelta dei vertici di via San Leonardo di trasferire il reparto di malattie infettive al Da Procida – ha sollevato la dura reazione delle parti sociali e dell’opposizione politica, che bolla l’azione disciplinare come «una purga». Preannunciata una interrogazione parlamentare.

LE REAZIONI
«Manifestare la propria opinione è nella natura di ogni serio professionista che, al di là delle decisioni prese a livello apicale, avverte il dovere di segnalare apertamente tutte le criticità legate ai modelli organizzativi utilizzati – sostiene la Fp Cgil di Salerno – I dubbi espressi erano stati segnalati da questa organizzazione sindacale nei giorni scorsi, perché frutto delle numerose segnalazioni pervenute da non pochi medici e infermieri dell’azienda stessa». Stando alla tesi dell’infettivologo, il trasferimento di malattie infettive al Da Procida sguarnirà il plesso Ruggi di una importante risorsa, che è a disposizione anche degli altri reparti, in un momento, poi, in cui è periodico l’arrivo di casi di meningiti. «Le modalità utilizzate in queste ultime ore non dovrebbero appartenere ad un’azienda ospedaliera di rilievo nazionale – conclude la Cgil – in un momento dove il confronto scientifico deve essere favorito a tutti i livelli e non messo a tacere». Contestualmente, sulla piattaforma change.org, è partita una petizione online per chiedere l’immediato reintegro dell’infettivologo, «reo di aver espresso la sua opinione in modo preciso, competente e circostanziato, riguardo la discutibile organizzazione dei reparti destinati ai pazienti affetti dal virus – si legge nella richiesta – Senza voler entrare nel merito del parere espresso, è inaccettabile che un professionista paghi col licenziamento il diritto di esprimere la sua opinione». La petizione è stata inviata anche al presidente della Regione Vincenzo De Luca, al sindaco Enzo Napoli e al commissario del Ruggi Vincenzo D’Amato.

L’ATTACCO
Luigi Greco, infettivologo di lunghissima esperienza, tre settimane fa è rientrato in servizio al Ruggi, per supportare, con la sua competenza ed esperienza, il lavoro dei sanitari impegnati nella gestione dell’emergenza covid-19. «Nel momento in cui servono medici per curare i malati di coronavirus – scrive il senatore di Fratelli D’Italia Antonio Iannone – in Campania viene licenziato un professionista per aver espresso perplessità sulle soluzioni organizzative che si stavano mettendo in campo. È così che si pensa a purgare un medico per esercizio della sua libertà. In Campania non ledere la maestà di De Luca e dei suoi dirigenti sanitari è più importante del salvare vite umane. Presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro Speranza su questa vicenda, che rappresenta una vergognosa purga». Sulla stessa scia anche i pentastellati salernitani. «Non è accettabile, in questo momento più che mai, concentrarsi su una logica punitiva – sottolinea la deputata angrese Virginia Villani – Al contrario bisogna lavorare tutti insieme per un unico solo obiettivo, la tutela della salute della collettività. Mi auguro che l’azienda sanitaria ospedaliera e i responsabili del Ruggi facciano un passo indietro rispetto a una decisione autoritaria e frettolosa, rispetto al grande spirito di sacrificio e di abnegazione messo in campo dall’infettivologo». «Abbiamo sempre sottolineato l’inutilità di una spesa di milioni per i moduli prefabbricati per la terapia intensiva all’ospedale Ruggi di Salerno e, ad oggi, sono i numeri a darci ragione – evidenzia il consigliere Michele Cammarano – Piuttosto che bruciare denaro pubblico in strutture per le quali non è ancora chiaro quale sarà la destinazione dopo l’emergenza, sempre che non si decida si smantellarle, chiedevamo di coinvolgere presidi ospedalieri fermi da un mese per la sospensione delle attività programmate».

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