Ringraziamenti al Governatore Vincenzo De Luca

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Nel periodo della mia particolare adolescenza, questo, ricordo, era il periodo della letterina d’auguri al mio papà, che lavorava per noi nella lontana America. So che lo psicologo Morelli sostiene che bisogna lasciar andare i ricordi, perché troppi ricordi e troppi pensieri bloccano l’energia dimagrante, io non solo non sono del suo stesso avviso, ma addirittura sono anni che espleto il concorso “Premio Iolanda Cappuccio… Poesie per ricordare” Sulla scia di questo dolce ricordo voglio scrivere una lettera augurale a chi sento come mio papà adottivo, e come sono sicura lo sentono tale Tutti i campani di buon senso. E’ una persona eccezionale, che ha trasferito i valori della sua grande Lucania, nella nostra grande Campania, valori che collimano con quelli della Magna Grecia di cui, io sono espressione per nascita, perciò mi rivolgo a lui a nome mio, a nome della mia gente cilentana e a nome dei miei conterranei campani:
Carissimo Padre adottivo, non solo mio, ma di tutti quelli di cui lei, come un buon padre di famiglia si prende cura in modo equo con prestigio, autorevolezza, competenza senza uguali. Io l’ho capito sin da subito che in Campania stavamo in buone mani, infatti la mia risposta al Covid-19 è stata: “Il Covid non mi fa paura con De Luca mi sento sicura”, una sicurezza che lei ha insita persino nel suo cognome. Mi chiarisco per tradurre il complemento d’agente che risponde alla domanda da chi? Uno dei modi è de e l’ablativo, nello specifico De Luca.
Auguri Governatore, felicissima Pasqua, Gesù Risorto sia portatore per lei e per tutti i suoi cari di pace, bene, salute e serenità per ricambiargli tutto il bene che fa per l’umanità. Agli auguri si aggiungano i ringraziamenti di noi tutti e la richiesta audace di voler accettare, a pandemia finita, l’invito a pranzo/cena da chi ha seguito alla lettera le sue regole e vuole dimostrarle che sa impastare e i dolci li sa fare e bene pure… Gradisca, anche i più affettuosi saluti, misti a una sempre verde stima.
Ps. A coloro che vedono in lei un despota, mi limito a far osservare che non può esserlo chi coinvolge e rende partecipi i cittadini alla cosa pubblica, come lei sta facendo in questi tremendi giorni. Libertà è partecipazione, come cantava il grande Gaber, dunque….

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