No al metodo Tramonti, la privacy va limitata per il covid , ma non fino a dare i nomi. Sindaci Costa d’Amalfi informate voi come fan a Sorrento

No al metodo Tramonti, la privacy va limitata per il covid , ma non fino a dare i nomi. Sindaci Costa d’Amalfi informate voi come fan a Sorrento. Parliamo contro il nostro interesse e contro l’interesse ad avere i click per forza, in questo momento di emergenza sanitaria mondiale come il Coronavirus Covid-19 occorre una maggiore responsabilità da parte di chi fa informazione ma spesso non è colpa nostra, o degli altri, quindi non vogliamo ergerci a giudici o fare i primi della classe, qua si tratta di altro. Come è risaputo nel caso di una epidemia, tanto più la pandemia, il diritto alla privacy è molto limitato, e su questo c’è tanta giurisprudenza in materia, proprio perché con l’informazione la cittadinanza ha sentore di una problematica nel proprio paese o nella propria zona o di una determinata categoria, per esempio i sanitari, ma senza arrivare a dire i nomi, come ha fatto il Comune di Tramonti, anche se la donna ha dato il consenso . Dunque non critichiamo il sindaco, ne lo attacchiamo, magari in futuro forse è meglio evitare dare proprio il nome , nonostante il consenso della persona stessa.. Questo è solo un nostro parere.  Il rischio della “caccia all’untore” esiste ancora nel 2020 come nel Seicento di Manzoniana memoria. Poi la caccia ai tamponi, i numeri, credo che i lettori lo vedano, si diversificano, non perchè uno ha ragione o l’altro torto, ma magari perchè uno ha sentito tot sindaci, l’altro altri tot sindaci. Ma il punto è proprio questo? Perchè i sindaci della Costiera amalfitana non fanno informazione sulle proprie piattaforme istituzionali come fa Sorrento, Piano , Sant’Agnello, insomma l’altra costiera continua alla nostra, con la quale abbiamo in comune il Parco dei Monti Lattari e la realtà socio-economica legata al turismo? I lettori non devono e non possono essere disorientati dai giornali, che ovviamente cercano di far la corsa all’anteprima, bensì devono essere canalizzati verso l’informazione istituzionale che dovrebbe correttamente fornire i dati, come fanno altri comuni. Ai giornali spetta divulgarli, inerpretarli, commentarli, ma i dati devono essere accessibili a tutti indistintamente e fruibili . I giornali devono fornire la “radice” della notizia, per permettere a tutti i lettori, in un rapporto di correttezza e lealtà, di poter da soli riuscire a risalire alla fonte delle notizie e raffrontarsi così con il taglio che vogliono dare i giornali stessi. Dunque dire ogni sera, come fanno altri comuni, i tamponi fatti, gli esiti, quanti tamponi si devono ancora fare, gli isolati , i controllati , le sanzioni, numeri , cifre esatte, alle quali i lettori possono attingere tutti e i giornali possano conforntarsi per dare informazioni quanto più corrette e giuste sopratutto in questo momento così difficile.

Ovviamente questo è un mio parere personale che non coinvolge tutta la redazione di Positanonews

Michele Cinque

direttore@positanonews.it

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