Il Napoli si rafforza con nuovi cursori esterni

Mario Rui Il ventottenne esterno sinistro portoghese ha un contratto con il club partenopeo sino al 30 giugno 2022. In questa stagione 24 presenze

Barisic L’esterno sinistro croato Borna Barisic, 27 anni, nello scorso gennaio ha prolungato il contratto con i Glasgow Rangers sino al 31 maggio 2024.

Junior Firpo Doppio passaporto (spagnolo e Repubblica Dominicana), 23 anni, esterno sinistro del Barça: contratto con i blaugrana sino al 30 giugno 2024.
Cucurella L’esterno sinistro spagnolo Marc Cucurella, 21 anni, gioca in prestito nel Getafe: ha un contratto con il Barcellona sino al 30 giugno 2021
Avanti, adagio: perché questo è il tempo in cui riflettere, aspettando che si possa ricominciare. Ma intanto è (anche) giusto guardarsi intorno e provare a lanciare un’occhiata in quel mondo che, quando riaprirà, vorrà essere affrontato lanciandosi in qualcosa che somigli a un orizzonte. Ma intanto, tra una video e l’altro, ci sono uomini che sono lì, spinti dall’umanissimo desiderio di riprendersi ciò che gli è appartenuto, una corsa leggera, uno scatto prolungato, il tempo rubatogli da infortuni che hanno sottratto – a Ghoulam e a Malcuit, per esempio – la propria libertà, ancor prima che si restasse prigionieri del virus. E quando sarà possibile adagiarsi su una fascia, quella di sinistra, prima ancora di spalancare le porte al mercato, il Napoli guarderà dentro se stesso, cercherà di cogliere le prospettive di chi l’ha accompagnato, negli anni, nella sua evoluzione.

IL LEADER. Chi l’avrebbe detto, il primo novembre del 2017, che sarebbe (quasi) sempre toccata a Mario Rui, rimasto all’ombra di Ghoulam, silenziosamente, per tre mesi? Ci sono ottantaquattro presenze, adesso, e certezze che sono emerse prepotentemente, per esempio in Champions, e una diffidenza scalciata via, con eleganza e con stile, evitando di sbuffare, mentre al portoghese arriva l’eco percepibile d’una insofferenza ingiustificabile. Si può essere leader in vari modi e Mario Rui ha scelto di divenirlo con un profilo basso e un rendimento alto, con una continuità che l’ha trasformato in «titolarissimo».

NEW ENTRY. Ma qualcosa bisognerà (anche) inventarsi per arricchire il proprio «piano», che dia ampiezza al «Progetto»: Junior Firpo, ventiquattro anni ad agosto, è un dominicano che al Barcellona s’è preso la vetrina, diciassette presenze stagionali, ma che il chiacchiericcio sistema sull’uscio del «Camp Nou». E quando sarà possibile attivarsi, ed avrà anche un senso farlo, pensarci finirà per essere un esercizio inevitabile, avendolo già fatto e neanche superficialmente recentemente, in riflessioni che vanno affrontate.

IL GRADIMENTO. Ma appena tre mesi, e sembra sia passata un’eternità, il Napoli ha creduto seriamente di dover svoltare a sinistra ed è andato sino in Grecia, all’Olympiacos, per «discutere» di Kostas Tsimikas, ventiquattro anni a maggio, divenuta una amabile tentazione svanita per poco, dettagli. Poi è cambiata la scena, è comparso l’Arsenal e sembra pure l’Inter, ma il Napoli non ha mai lasciato dissolvere la propria idea, ha tenuto i contatti con il management e resta convinto, con il sostegno della tesi di Manolas che di calcio greco ne sa più di ogni altro, che quella possa essere la soluzione. I quindici milioni richiesti a gennaio hanno rappresentato un ostacolo insormontabile e magari in estate, o quando si entrerà nel mercato, sarà possibile dialogare su valutazioni più accessibili.

LE ALTERNATIVE. Ma tra le relazioni, il cartaceo e ciò che resta nel data-base, e i video che si possono divorare per intero, sono comparse nuove sagome, utili per riempire e autorevolmente la fascia di sinistra: Marc Cucurella, ventidue anni a luglio, ha dimostrato con il Getafe di avere una natura ampia; è in prestito, andrebbe trattato (anche lui) con il Barcellona, dove potrebbe tornare. E altrimenti, e Giuntoli e lo scouting hanno avuto modo di coglierne i pregi e i difetti, c’è Borna Barisic, ventisette anni, dei Rangers, che rientra tra i parametri tecnici, ha una corsa che convince e un passo che induce a pensare di poterci provare ad allungare la falcata.

La maledizione della fascia mancina

L’algerino Faouzi Ghoulam, 29 anni, esterno sinistro del Napoli Mosca

NAPOLI – Corsi e ricorsi: da Zuniga a Ghoulam. Da Camilo a Faouzi. Professione: esterni di sinistra. Squadra: Napoli (ieri e oggi). La storia, che si è ripetuta a distanza di quattro anni: super rinnovo contrattuale e poi crack, arrivederci e grazie. Con altre curiose coincidenze a coté: entrambi si sono infortunati e sono stati operati al ginocchio destro nel momento migliore delle rispettive carriere, ed entrambi hanno giocato l’ultima partita in Champions prima di arrendersi e di cominciare il giro dei medici e delle cliniche, piuttosto che degli stadi. Davvero una situazione strana. Un paradosso azzurro. La maledizione della fascia sinistra.

IL RITIRO. E allora, Ghoulam e Zuniga: compagni di squadra da gennaio 2014 a gennaio 2016, ma soprattutto intrecciati a doppio filo nella sventura: a dirla bene, Faouzi fu acquistato proprio dopo il primo stop di Camilo, all’alba dell’era Benitez. Esce uno ed entra l’altro; e poi è finita che sono usciti entrambi. Colpi durissimi, con triste sipario anticipato nel caso del colombiano: lui, infatti, s’è ritirato nel 2018, a 33 anni, dopo l’ultimo tentativo all’Atletico Nacional di Medellin, il suo primo club, andato malissimo sempre a causa delle problematiche fisiche. Un calvario cominciato nel 2013, quello del terzino sinistro di piede destro che correva danzando al ritmo delle finte: per la precisione, dopo la partita del 1° ottobre con l’Arsenal a Londra; giornata che tra l’altro coincise anche con l’annuncio di un ricco rinnovo quinquennale con il Napoli. Dopo quella notte di coppa, adios: problemi al ginocchio destro, intervento e recupero lentissimo, la cura con le staminali e la resa. Dopo appena 8 presenze fino a gennaio 2016. Quando fu ceduto in prestito al Bologna.

VITA NUOVA. E’ invece ancora nel pieno, la carriera di Ghoulam: anzi, prima della sospensione delle attività a causa della pandemia di Covid-19, Faouzi era pronto a tornare in campo dopo un’assenza prolungata dal 6 ottobre 2019. Tanto, troppo: 5 partite appena per lui, e tutte in era Ancelotti, e poi una serie di infortuni a catena. Sfortuna enorme: la maledizione della fascia sinistra, appunto. Cominciata il 1° novembre 2017 in Champions, come nel caso di Zuniga, in occasione di una sfida con un’altra inglese: il City, al San Paolo. Ghoulam si rompe il crociato anteriore del ginocchio destro, viene operato, rivede la luce ma a febbraio 2018 s’infortuna ancora: frattura della rotula destra. A dicembre 2017, poco dopo il grave infortunio, il Napoli gli concesse comunque un rinnovo molto ricco fino al 2022 con estrema cavalleria. Dall’epoca, ha messo insieme appena 26 partite e tante speranze: quando si tornerà a giocare, la sua dovrà essere necessariamente una vita nuova.

fonte:corriere dellosport

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