In Kenya bloccati 500 italiani: ci sono anche cittadini della Costa d’Amalfi – AGGIORNAMENTI

Il deputato della Lega Potenti rivela che a breve Di Maio annuncerà un volo per i nostri connazionali

Non riescono ancora a fare rientro i 500 italiani bloccati in Kenya. Dopo la sospensione dei voli, avvenuta lo scorso 25 marzo, molti nostri connazionali non sono riusciti a fare rientro, tra cui alcuni cittadini della Costa d’Amalfi (dovrebbero essere in quattro). L’unico volo diretto di rientro organizzato dal Ministero degli Affari Esteri è stato infatti quello del 31 marzo, in cui 170 passeggeri sono riusciti ad imbarcarsi per Milano. Lo scorso 9 aprile l’Ambasciatore d’Italia in Kenya Alberto Pieri, aveva comunicato che sarebbero stati pianificati ulteriori imbarchi.

Sono trascorsi circa 16 giorni dal quel video messaggio, ma dai canali ufficiali dell’Ambasciata a Nairobi, si apprende che le uniche soluzioni praticabili al momento, sono voli commerciali diretti dalla capitale keniana ai principali scali europei come Londra e Francoforte, con costi esorbitanti e il disagio di non poter raggiungere le proprie abitazioni in sicurezza. Il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, in queste ore sta sollecitando la Farnesina a dare assistenza agli italiani che si trovano nella nazione africana, ed ha inviato una nota al Ministro Luigi Di Maio.

“Si tratta di persone che versano in precarie condizioni ed afflitti da uno stato di grave incertezza”, spiega Fazzone, che propone un passaggio aereo per il rientro a casa. Sarebbe auspicabile poter organizzare un volo speciale da Mombasa con scalo Roma-Milano dando la possibilità a tutti di raggiungere le proprie abitazioni nel nostro Paese, a prezzi accessibili ed evitando di allestire viaggi a costi esorbitanti come è avvenuto per altri connazionali rientrati nelle scorse settimane dalla Cina. Ho potuto notare come il capo della Farnesina durante questo periodo abbia profuso un grande e costante impegno nell’accogliere gli aerei provenienti da Paesi esteri, Cina in primis, contenenti aiuti materiali utili per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso”. Per il senatore azzurro, la situazione degli italiani all’estero va monitorata: “Ho chiesto quindi al ministro Di Maio – scrive Claudio Fazzone nella nota – di intraprendere iniziative urgenti per dare garanzia ai nostri connazionali, consentendo loro di non restare ostaggi di una situazione di cui non hanno alcuna colpa. Il governo deve intervenire per risolvere immediatamente questa emergenza dando risposte alle tante famiglie che stanno vivendo ore di angoscia nell’attesa di poter ricongiungersi con i propri cari quanto prima”.

AGGIORNAMENTI 19.15 – Soprattutto esponenti delle opposizioni, da centrodestra, si stanno occupando del problema degli italiani all’estero. “Migliaia di italiani sono ancora bloccati all’estero a molte settimane dall’inizio dell’emergenza – scrive Lucio Malan di Forza Italia – Continuo a ricevere segnalazioni da tutto il mondo, dall’Argentina, ma anche di vari altri paesi, di nostri connazionali in varie situazioni, alcune di grave necessità, che non riescono in nessun modo a trovare un volo per il rientro. Alcuni hanno anche problemi di salute, molti hanno finito i soldi, rischiano di perdere il lavoro in Italia e così via. Giovedì 16 chiesi notizie in merito al ministro degli esteri Luigi Di Maio, in audizione con le commissioni esteri di Senato e Camera, il quale assicurò l’impegno pur ammettendo le difficoltà.”

“Ci sono problemi di costi, a causa della necessità di assicurare le distanze di sicurezza a bordo e per il fatto che al volo utile ne corrisponde di solito un altro a vuoto – spiega il senatore – Tuttavia risulta che altri paesi europei abbiano già riportato in patria i loro cittadini. Perché non usare aerei militari, eventualmente facendo pagare una quota ai passeggeri? O, ove possibile, riempire sia l’andata sia il ritorno visto che, ad esempio, ci sono argentini in Italia che vorrebbero rientrare nel loro paese? Ci sono anche problemi di circolazione all’interno dei paesi esteri, dove spesso consentito spostarsi verso l’aeroporto solo se si ha la prenotazione del biglietto, che non di rado si può fare solo all’ultimo momento. Ho notizia, poi, di suggerimenti davvero discutibili, come quando a un gruppo che si trovava in Kenya è stato proposto un volo di una compagnia giapponese fino ad Addis Abeba e di lì arrangiarsi. Comprendo le difficoltà organizzative, ma bisogna comprendere anche le necessità dei nostri connazionali che sono rimasti bloccati non per loro incuria.”

Riguardo alle presenze in Kenya, il deputato della Lega Manfredi Potenti, il Ministero degli Affari Esteri Di Maio a breve annuncerà l’organizzazione di un secondo volo di rientro per i nostri connazionali. Secondo Potenti gli italiani sarebbero circa settecento in tutto il Paese, ma secondo varie fonti, non tutti intendono fare ritorno. Attualmente non è ancora certa la data in cui il volo sarà schedulato, ma si prevede che partirà da Mombasa, e che ci saranno atterraggi sia a Roma che a Milano.

“Ringrazio il collega On. Paolo Formentini per le rapide informazioni che mi ha fatto ricevere dalla Farnesina riguardo alcuni connazionali di Piombino, e di altre località italiane, bloccati da oltre 40 giorni in Kenia – scrive l’esponente leghista – La Farnesina ci fa sapere che a breve sarà loro garantito un volo di rientro per l’ Italia. Rassicuro tutti i parenti e gli amici che in queste ore si erano preoccupati per loro”. La situazione è che per gli altri cittadini dell’Unione Europea ci sono stati addirittura tre rimpatri, le altre nazioni ogni settimana hanno fatto approdare voli commerciali, ma l’Italia non li ha autorizzati. Secondo le notizie del sito malindikenya.net nessun italiano sarebbe comunque in “pericolo”: la principale problematica sarebbe soprattutto la mancanza di medicine, fattore sottovalutato da chi aveva partito dall’Italia prima del blocco aereo e dell’applicazione di misure restrittive.

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