Finalmente il decreto liquidità è in Gazzetta Ufficiale

Nel "decreto Imprese" si propone di smuovere 400 miliardi di prestiti grazie alle garanzie pubbliche. Ma le aziende lamentano: "Non c’è più tempo"

Sono stati pubblicati nella notte in Gazzetta Ufficiale i 44 articoli che compongono il decreto Imprese, con le garanzie a supporto della liquidità per le attività mandate kappaò dal coronavirus. Il decreto è in vigore da oggi, 9 aprile.

Il testo è in vigore da oggi, 9 aprile. Con la firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arrivata ieri sera, entrano dunque in funzione le misure con cui il premier, Giuseppe Conte, aveva annunciato liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle imprese: 200 per il mercato interno e altri 200 per potenziare il mercato degli export, in attesa che qualcosa si muova anche in Europa dove continuano i negoziati su Mes e coronabond.

Il provvedimento nelle intenzioni del governo dovrebbe smuovere miliardi su miliardi di finanziamenti. Tutto si concentra sul credito che le banche dovrebbero concedere a imprese grandi e piccole con l’ombrello protettivo aperto da Sace e dal fondo di garanzia per le Pmi, in aggiunta alle garanzie staccate sui crediti destinati all’export. Inutile negarlo. C’è molta attesa attorno a questo provvedimento perché le misure diventino operative. E praticamente tutte le associazioni di imprese hanno lamentato il rischio di perdersi in procedure inadeguate. Il mantra è sempre lo stesso: “Non c’è più tempo”. I tempi sono infatti strettissimi. Le aziende hanno bisogno di ricevere liquidità ora per restare in vita, considerando l’azzeramento dell’economia provocato dal Covid-19.

Abi scrive alle banche

“Abbiamo lavorato tutta la notte al testo del decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dopo mezzanotte, per poter inviare alle banche, già stamattina” la “circolare applicativa del decreto sulle misure per fornire liquidità alle imprese”, ha annunciato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli a Radio Anch’Io, aggiungendo che in questo modo le banche, che in questi giorni hanno ricevuto molte richieste dai clienti, possono “subito avere elementi” per attuare le norme sulle garanzie pubbliche per i finanziamenti alle imprese in difficoltà.

Dal canto suo la Fabi, il sindacato autonomo dei bancari, chiede “istruzioni chiare” ai dipendenti per operare a contatto coi clienti.

Fonte: il giornale.it

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