Covid, in Campania protestano i barbieri: “abusivi continuano ad operare a domicilio”

Parrucchieri, barbieri e estetiste sono stati costretti a casa, perché ritenute attività non indispensabili in questa emergenza sanitaria. Tanti professionisti stanno rispettando le misure restrittive per evitare i contagi da coronavirus, ma c’è chi esercita tale attività in barba alle regole e sfidando il virus. Metropolis ha sentito il parrucchiere Domenico Sicignano, che in quel di Santa Maria la Carità esercita la sua professione e si esprime a nome di tutta la categoria.

“E’ ben noto a tutti quanto sta accadendo, eppure nonostante i controlli tanti sedicenti parrucchieri, barbieri ed estetiste, continuano ad operare senza problemi offrendo servizi a domicilio, senza aver in tasca nessuna licenza. Sciacalli che, oltre a rovinare la nostra categoria, mettono a rischio i clienti” – queste sono le parole di Sicignano, che denuncia un fenomeno che può essere molto pericoloso per la salute dei cittadini e che danneggia i lavoratori onesti.

L’abusivismo è sempre esistito, già prima del coronavirus e Domenico Sicignano, che appartiene alla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, con sede a Castellammare di Stabia, denuncia quanto sta accadendo. “E’ evidente che c’è qualcuno che sta fornendo un servizio a domicilio, perché c’è da chiedersi, come mai tante persone hanno una piega perfetta, niente capelli bianchi o barbe curate, così come manicure all’ultima moda. Insomma, non prendiamoci in giro il grande danno con cui saremo costretti a fare i conti sarà decretato anche dagli abusivi, ora più che mai.”

I famosi 600 euro per ora resta solo un sostegno palliativo alle tante spese che devono affrontare questi lavoratori autonomi, ed inoltre c’è il rischio concreto che parrucchieri e barbieri, saranno costretti a tenere ancore le serrande abbassate, a causa dell’incertezza sulle regole da rispettare per la riapertura: si ipotizza infatti per questa categoria di servire un cliente per volta, ma questo non aiuterebbe questi professionisti a rientrare da questo periodo di stop. Oltre il danno, quindi anche la beffa del sommerso, che in questo momento sta prendendo piede senza pietà.

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