Capri provano a sbarcare sull’isola per Le Palme, multati e rispediti indietro

Capri ( Napoli ) Saranno reimbarcati e rispediti nelle località di residenza i «furbetti» che tenteranno di trascorrere a Capri il periodo delle feste di Pasqua eludendo le norme vigenti che vietano il trasferimento da un comune all’altro. A mettere un freno ci hanno pensato i due sindaci isolani con ordinanze ad hoc: a quella firmata dal sindaco Alessandro Scoppa che blinda la strada di accesso al comune di Anacapri, si è aggiunta ieri quella del collega di Capri Marino Lembo che ha messo mano alla limitazione degli sbarchi. L’ordinanza di Anacapri è andata in vigore sabato e vieta l’accesso al comune a tutti tranne a chi dimostra le comprovate necessità: restano quindi esclusi gli habitué e i vacanzieri proprietari di seconde case. Lembo ha stretto ancora di più il giro di vite dettando precise disposizioni antisbarco: in pratica chi arriva sulle banchine del porto commerciale di Marina Grande e non può dimostrare le famose ragioni di necessità verrà immediatamente imbarcato sul primo traghetto che riparte per la terraferma.
L’ordinanza di ieri, in aggiunta a quelle ministeriali e regionali, inasprisce ancora di più i vincoli sugli spostamenti dalla terraferma a Capri che già le due amministrazioni avevano preso di mira considerato che sull’isola esistono alcune centinaia di case, appartamenti e ville in uso a non residenti: l’arrivo di tante persone in questo tragico momento di distanziamento sociale e di quarantena andrebbe a cozzare contro tutti i divieti, mettendo in pericolo migliaia di persone. Se è vero come è vero che un abitante nel territorio del comune di Capri non può recarsi ad Anacapri se non per ragioni valide e documentate, è impensabile che possa essere consentito a chiunque di arrivare dalla terraferma. Tutti i cantieri in corso sono stati chiusi con ordinanze comunali per evitare che sbarchino i pendolari dell’edilizia, così come è stato imposto lo stop a professionisti e impiegati negli uffici pubblici. E tuttavia ancora molti sfuggono ai controlli all’imbarco da molo Beverello, Calata di Massa, molo 28, Castellammare e Sorrento. Sabato pomeriggio l’ultimo spiacevole episodio: una giovane di Anacapri è stata fermata dalle forze dell’ordine appena sbarcata, con lei c’era il fidanzato che non risiede sull’isola. Quando le è stato detto che poteva raggiungere il suo domicilio per sottoporsi allai quarantena, ma senza il suo compagno che doveva invece rientrare nella sua città di residenza, la giovane ha vibratamente protestato. Ma inutilmente. È finita che anche lei è tornata indietro.
LE SPESE
Questo episodio emblematico rafforza il senso dell’ordinanza firmata ieri da Lembo, che con decorrenza immediata prevede la sanzione e il rapido reimbarco per il rientro nella località di provenienza, con spese a carico dell’inadempiente. «Questo provvedimento – dice il sindaco – chiude il cerchio di protezione che stiamo costruendo intorno all’isola. Dopo avere limitato al massimo l’afflusso dei pendolari, dopo avere strettamente messo sotto controllo il percorso delle merci, interveniamo sulla mobilità di tutti coloro che, non facendo parte integrante e continua del tessuto produttivo dell’isola, con il loro ingiustificato arrivo moltiplicherebbero inutilmente il rischio di diffusione sull’isola dell’infezione da coronavirus».

Anna Maria Boniello, Il Mattino

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