Campania, pizza da asporto e cibo a domicilio ancora vietati. De Luca: “Duemila euro per locali chiusi” segui la diretta

In Campania pizze d’asporto e cibo a domicilio continueranno ad essere vietati. Il presidente Vincenzo De Luca nella diretta Facebook, ha spiegato che è troppo pericoloso riprendere questa tipologia di attività. La Regione attualmente sta vagliando una soluzione per consentire il delivery, ma tutto dipenderà dalle notizie che arriveranno sul fronte della diffusione dell’epidemia, fondamentale saranno quindi i dati dei prossimi giorni.

Si dovrà quindi ancora attendere tempi migliori, per rimuovere le misure restrittive, quindi il governatore annuncia contributi per le attività chiuse. “Le panetterie non potevamo chiuderle e non avranno il contributo di 2mila euro. Lo avranno coloro che sono rimasti chiusi per disposizioni sanitarie. Stiamo ragionando in queste ore sulla possibilità di anticipare l’attività di consegna a domicilio, ma la decisione la prenderemo sulla base dell’andamento dell’epidemia.”

La Regione quindi sta resistendo alle pressioni delle imprese della ristorazione, che chiedono a gran voce la possibilità di lavorare con le consegne a domicilio. Non solo le pizzerie riceveranno il contributo promesso da De Luca, ma anche gli altri tipi di locali e le librerie, che invece secondo l’ordinanza del Governo sono aperti su tutto il territorio nazionale.

La nostra Regione teme che le librerie “possono essere un luogo di aggregazione incontrollata”, ma si stanno studiando forme di flessibilità che possano trovare il consenso delle autorità sanitarie.  La questione dell’asporto ricordiamo che è stata sollevata da Gino Sorbillo, che ha dichiarato che per i mancati incassi sarà costretto a chiudere quattro pizzerie. Oggi c’era stato un barlume di speranza per il delivery, come spiegato da Sorbillo al nostro Gigi Maresca, ma De Luca ha sciolto le riserve.

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