Campania, sono di più i giovani a essere contagiati

Ma se c’è il blocco, chi è che continua a contagiarsi? Alla domanda cercherà di rispondere sul quotidiano de Il Mattino la Protezione civile della Campania in un incontro tra il responsabile regionale Italo Giulivo e i direttori delle Asl. Ci sono valori, infatti, sui quali va fatta chiarezza. Si stanno infettando i sanitari? I test sono in corso ma i primi responsi sono incoraggianti. Si stanno infettando gli anziani nelle residenze? Vero, ci sono ben cinque situazioni critiche. A Sala Consilina nella casa di cura Juventus sono stati contagiati in 46, di cui dieci anziani, otto dei quali purtroppo deceduti. E situazioni analoghe si sono verificate a Benevento (solo ieri 18 casi emersi al Villa Margherita, in tutto 72), Ariano Irpino, Sant’Anastasia e Fuorigrotta. Ma siamo nell’ordine di qualche centinaio di casi e invece da quando sono scattati i benefici del blocco nazionale, ovvero nelle due settimane che vanno da lunedì 23 marzo a ieri, in Campania ci sono stati oltre duemila nuovi casi diagnosticati. Sono numeri modesti nel quadro nazionale, va detto con chiarezza, e però se fino al 22 marzo il peso della Campania sul totale Italia era intorno all’1,5% dopo il blocco e cioè negli ultimi 14 giorni l’indicatore è raddoppiato. Il risultato è quello che si vede in tabella: i contagi in Italia nelle ultime due settimane sono stati il 18% in più di quelli conteggiati fino al 22 marzo ma in Campania tale incremento percentuale schizza al 116% con valori elevati in tutte le province e in particolare a Benevento, risultata quasi immune prima del blocco.

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