Atrani, solidarietà alimentare: il sindaco risponde ai consiglieri di minoranza. “Offendete intelligenza cittadini”

Il sindaco di Atrani, Luciano De Rosa Laderchi, ha risposto con un lungo comunicato ai consiglieri di minoranza, Emiddio Proto e Francesco Gambardella, i quali avevano mosso dei dubbi circa la regolarità delle misure relative alla solidarietà alimentare. In particolare, tra le varie accuse, veniva mossa al primo cittadino quella che il Comune abbia accettato domande dubbie.

“Ritengo opportuno fare alcune precisazioni in merito alle risorse da destinare a misure urgenti di solidarietà
alimentare (400 milioni di euro) stanziate dal governo e definite dalla ordinanza n. 658 del 29 marzo 2020 del
capo del dipartimento della protezione civile -ha fatto sapere il primo cittadino- l’ordinanza dispone che, con tali risorse, i comuni:

1) possono acquisire
– buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti
nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale;
– generi alimentari o prodotti di prima necessità.

2) possono avvalersi, per la distribuzione dei beni, degli enti del terzo settore e di volontari.
E’ un adempimento dell’ufficio dei servizi sociali individuare la platea dei beneficiari dando priorità a quelli non già assegnatari di sostegno pubblico.

A queste disposizioni sono seguiti dei criteri di ausilio da parte dell’Anci (associazione nazionale comuni
italiani).

In particolare:
– i cittadini interessati possono manifestare lo stato di necessità mediante autocertificazione;
– per la distribuzione è possibile procedere attraverso il coc (centro operativo comunale) in collaborazione con i volontari di protezione civile.
– la giunta comunale fornisce gli indirizzi sulla raccolta dei fabbisogni; per l’organizzazione della distribuzione; su una eventuale integrazione con fondi propri del comune.

Partendo da queste disposizioni e dall’importo assegnato al comune di Atrani (pari ad euro 5904,57).
La giunta, con delibera n. 28 del 31/03/2020, ha approvato:
– il disciplinare per l’assegnazione dei pacchi spesa contenenti generi di prima necessità con i criteri per l’individuazione dei beneficiari;
– l’avviso per l’assegnazione dei suddetti pacchi con schema di domanda, gli uffici hanno provveduto all’acquisto dei beni presso i negozianti che hanno aderito all’iniziativa.

L’assistente sociale ha provveduto ad individuare i beneficiari. Questi i fatti!”.

Continua il sindaco nel comunicato:

“La giunta, anche su sollecitazione della minoranza, ha aumentato in prima istanza le risorse di 1500 euro (pari al 25% del fondo assegnato dallo stato), riservandosi ulteriori interventi in relazione alle istanze dei cittadini.

Lamentano ancora il mancato accoglimento della proposta “di ricorrere a buoni nominativi da poter spendere a proprio piacimento (!) dai beneficiari …

Tale proposta si è rilevata irricevibile in quanto scopo del provvedimento non è “spendere i soldi a proprio piacimento” ma è di fornire generi alimentari e beni di prima necessità. inoltre, adottando questa scelta:

– si raggiunge l’obiettivo di risparmiare sugli acquisti perché il prezzo praticato per grandi quantità è certamente inferiore a quello praticato al dettaglio;

– ancora, facendo recapitare i pacchi spesa a domicilio, grazie all’intervento dei volontari, si raggiunge l’obiettivo, importantissimo in questa fase, di evitare assembramenti presso i negozi.

Infine i consiglieri Gambardella e Proto lamentano il mancato accoglimento della proposta “di favorire le fasce
deboli della popolazione …”.

Falso: i criteri stabiliti e le scelte effettuate dall’assistente sociale hanno consentito di soddisfare, in prima istanza, le esigenze di 26 famiglie i cui componenti sono donne e uomini senza lavoro, in disoccupazione, con contratti a tempo determinato scaduti, con pensioni al minimo o comunque non rapportate alle difficili condizioni di vita che questa pandemia ha creato: famiglie in seria difficoltà!

Dulcis in fundo: “come se non bastasse, sono state accettate domande di sussidio alquanto dubbie … si è
continuato a fare propaganda ma la campagna elettorale è finita da tempo …”.

Siamo alle solite, al tentativo, sconfitto alle scorse elezioni, di mettere gli uni contro gli altri!
L’accusa rivolta all’amministrazione di continuare la campagna elettorale si ritorce contro gli stessi consiglieri di minoranza che, in maniera demagogica e andando contro i principi dell’ordinanza, offendono l’intelligenza, la dignità e l’onestà dei cittadini atranesi per racimolare qualche consenso che, sono certo, non troveranno”.

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