Anche a Castellammare in tanti decidono di non aprire. Il sindaco chiarisce anche la questione “jogging”

Tanto caos dopo il discorso del Presidente del Consiglio Conte per l’inizio della Fase 2. In molti hanno deciso di non aprire a causa delle regole, giudicate da molti, troppo rigorose.

Anche a Castellammare di Stabia in molti hanno deciso di non aprire il prossimo 4 maggio, questo perché non ci sarebbero le condizioni adeguate per permettere lo svolgimento dell’attività in sicurezza. Il sindaco Cimmino ha specificato: “Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi”.

Sono pochissimi i bar che hanno ripreso a lavorare.

Cimmino ha poi anche fatto chiarezza sulla questione jogging: “L’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici per svolgere attività sportiva o motoria è condizionato al rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Il sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare il rispetto delle misure. Le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse”.

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