Ai tempi del coronavirus, anche il matrimonio può aspettare. 100 a Salerno sono stati rinviati

Per alcuni è rinviato. Per altri, annullato. Intanto, tutti quelli che sognavano il fatidico «sì» dovranno attendere. Ai tempi del coronavirus, anche il matrimonio può aspettare. Nella città di Salerno, dall’inizio dell’emergenza sono decine le promesse di matrimonio saltate, a cui si aggiungono i riti civili rinviati o annullati. Il tutto si riflette in negativo sui locali che curano i banchetti. I titolari sono alle prese con una normativa non proprio chiara e quindi, restano incerti sui tempi e le modalità della ripresa.
LE CELEBRAZIONI
Il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, ha prorogato al 3 maggio la precedente ordinanza di chiusura degli uffici comunali. La gestione ordinaria delle attività urgenti resta assicurata dal lavoro agile garantito dai dipendenti anche dell’ufficio che si occupa di matrimoni e unioni civili che telefono alla mano, rispondono alle richieste dei cittadini. Ed è nella sede di via Picarielli che l’ultima celebrazione di matrimonio civile risale agli inizi di marzo, prima dell’entrata in vigore del decreto. Poi, più niente. Così, fino a fine maggio, le circa ottanta promesse di matrimonio sono state rinviate. Per quanto riguarda invece i riti civili, alcuni sono stati rinviati a fine anno e altri tra luglio e agosto, ma sempre con il punto interrogativo se sarà possibile o meno. Dall’inizio del mese scorso e fino a maggio, i matrimoni saltati sono cinque. A questi, se ne aggiungono un’altra quindicina che avrebbero dovuto essere celebrati, i giovedì, nella sede di via Picarielli. Dunque, i «sì» che non è stato possibile pronunciare tra marzo e aprile sono circa venti. Non è possibile calcolare i matrimoni concordatari non celebrati dall’inizio dell’emergenza, ma una cosa è certa: richieste di pubblicazioni al Comune di Salerno non ne sono arrivate. Ora dunque, lo sguardo dei futuri sposini è proiettato alla fine del lockdown, previsto il 4 maggio. Ma anche da quel giorno, se si riprenderà regolarmente l’attività, i matrimoni civili si terranno alla presenza del solo celebrante e dei testimoni.
I LOCALI
I titolari dei locali, dal canto loro, sono impegnati in una riprogrammazione di decine di banchetti mentre attendono chiarimenti dal governo in fatto di assembramenti. Salvatore Pagano, titolare degli hotel Savoy ed Esplanade di Paestum, sottolineando che «al momento è saltato già il 30% di tutta la programmazione 2020 dei banchetti», lancia «un appello a chi ha il potere decisionale di fare chiarezza quanto prima». «Abbiamo cercato di convincere tutti i nostri sposi che avevano programmato le nozze nel primo semestre a scegliere una nuova data nel 2020. Qualcuno l’ha accettato, qualcun altro, per l’incertezza generale, ha deciso di rimandarlo al 2021. E si iniziano a calcolare i veri danni», rivela Pagano che evidenzia che «tre su dieci hanno deciso di non sposarsi quest’anno, ma l’anno prossimo». «Visto che di turismo ce ne sarà ben poco, l’ultima chance è quella del banqueting. Ma sarà difficile far quadrare i conti quando la riduzione attuale è già del 30% e nelle previsioni sale al 50% fino a fine anno se avremo la possibilità di svolgere gli eventi», aggiunge l’imprenditore. «La nostra grande preoccupazione è cercare di dare una garanzia di lavoro a tutti i nostri collaboratori», dice. «Ad oggi, sappiamo che forse si ritornerà alla quasi normalità dal 4 maggio ragiona – ma non abbiamo ancora dei parametri per quella che deve essere la gestione dell’attività. Se non ci danno delle procedure da seguire, non siamo in grado di stilare una programmazione». Poco distante da lì, a Capaccio, l’agriturismo Porta Sirena, struttura immersa nel verde che ospita circa 150 persone a ogni cerimonia, ha annullato o rinviato fino a ora, quattro matrimoni. «Registriamo un calo di tutti i tipi di banchetti, dai matrimoni alle comunioni alle cresime», chiarisce il titolare Riccardo Iemma osservando come «qualcuno l’ha rimandato a settembre, pur non avendo ancora le certezze che sarà possibile e con quali modalità. Inoltre, in estate non credo che organizzeremo matrimoni. La prima data utile resta da settembre in poi».

Il Mattino 

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