SITUAZIONE DRAMMATICA CORONA VIRUS 41 MEDICI DECEDUTI IN PRIMA LINEA

Coronavirus, i medici deceduti sono 41, 4 sono di Bergamo

Deceduti anche un medico di famiglia a Torino e un sanitario a Foggia.

Morto un farmacista a Nettuno, vicino Roma.

A Bergamo arrivati i sanitari russi

Redazione ANSA
26 marzo 2020 

 Si allunga l’elenco dei medici che non ce l’hanno fatta a causa dell’epidemia di Covid-19: i deceduti sono 41. Secondo la Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), si tratta di Antonio Maghernino, medico di continuità assistenziale di Foggia, e Flavio Roncoli, medico pensionato di Bergamo. Deceduto anche un medico di famiglia di Torino. Sale così a 18 in Italia il numero dei medici di base deceduti per Covid-19. Era in pensione ma prestava servizio in una casa di riposo, stando a quanto riferisce la Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) del Piemonte. Da giorni era ricoverato nel reparto di terapia intensiva di un ospedale del Cuneese. Al momento risultano contagiati, stando a quanto si è appreso, anche la moglie, un fratello e una nipote. 

Deceduti anche – sempre secondo quanto riferisce la Fnomceo – Marco Lera, odontoiatra di Lucca, e Santino Forzani, direttore sanitario a Novara.

E aumenta anche il numero degli operatori sanitari contagiati: secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, sono saliti a 6205, vale a dire più del 9% dei casi totali.

Intanto sono arrivati a Bergamo 104 medici e operatori russi. La delegazione proveniente dalla Russia, è formata da 104 persone, medici, infermieri e addetti alla sanificazione arrivata ieri sera all’aeroporto di Orio al Serio. I medici e il personale russo opereranno nell’ospedale da campo dell’Associazione nazionale degli Alpini in fase di allestimento alla Fiera di Bergamo. “I lavori per realizzare la struttura proseguono senza sosta e ognuno per la propria parte sta impegnandosi per rendere funzionante la strutture prima possibile” ha spiegato l’assessore alla Protezione Civile Pietro Foroni durante un incontro con la stampa.

Sbloccare immediatamente le forniture di dispositivi di protezione individuale ed eseguire test a risposta rapida, seguiti da tamponi, in maniera sistematica a tutti gli operatori sanitari nel pubblico e nel privato che mostrano sintomi di infezione da Covid-19 anche lieve e in assenza di febbre o che sono stati in contatto con casi sospetti o confermati. Sono le richieste immediate dei medici italiani in una lettera pubblicata sul British Medical Journal a firma del presidente Fnomceo Filippo Anelli.

Le professioni sanitarie pagano dunque un prezzo altissimo all’impegno per contenere l’epidemia. Anche i farmacisti sono in prima linea e purtroppo oggi è morto  un altro farmacista : è Paolo D’Ambrogi, che esercitava nella sua parafarmacia di Nettuno. Lo rende noto il presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Paolo Mandelli. “Continuiamo a prestare la nostra opera sul territorio e nelle strutture del SSN – afferma – anche se ancora non siamo stati dotati di protezioni adeguate, così come gli altri professionisti della salute impegnati a contrastare l’emergenza”. “Abbiamo denunciato fin dall’inizio dell’epidemia che questa è un’esigenza prioritaria e ancora poche ore fa – afferma Mandelli in una nota – lo abbiamo ripetuto con la massima chiarezza al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute, al Capo della Protezione Civile e al Commissario straordinario per l’emergenza”. “Mi sembra evidente che, come abbiamo più volte sottolineato – conclude – si deve praticare il test per il contagio da virus SARS-CoV-2 ai farmacisti e a tutti i professionisti della salute”.

 

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