A scuola di pizza napoletana con Antonio e Sebastiano Salvo

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-La pizza nasce da ingredienti semplici e da una scuola antica che nel tempo, solo dalle nostre parti, ha saputo divenire scuola, e tramandarsi di generazione in generazione. Ad esempio Antonio e Sebastiano Salvo rappresentano la quarta generazione di una attività di pizzaioli in espansione: «Iniziando a lavorare giovanissimi con nostro padre Giuseppe, abbiamo respirato il valore dei sacrifici fatti solo per passione.
Nel 1998 abbiamo aperto al corso San Giovanni a Teduccio, scommettendo su una piazza all’epoca al di fuori del circuito gastronomico tradizionale e meno nota al pubblico. Da allora ci vengono a far visita in tantissimi, non solo da Napoli, ma anche da tutta la Campania. Siamo orgogliosi di avere riscoperto per primi questa zona anche se antecedentemente a noi, c’era nostro nonno Antonio a “Croce del Lagno”, esattamente nel 1975, vicinissima alla Marina che porta al lungomare partenopeo, che pullula di pizzerie di tradizione».
Di recente i due fratelli hanno così aperto, con la collaborazione di Giuseppe Salvo, una nuova pizzeria a Portici, in piazza San Ciro, “Da Tonino Salvo”, nelle prossimità di uno dei quartieri storici più amati della città e a due passi dalla fantastica cornice del lungomare del Granatello.
I fratelli Antonio e Sebastiano, dopo diversi anni di successi con la loro pizzeria di San Giovanni a Teduccio e la nuova apertura a Portici, con la collaborazione del cugino Giuseppe, nel 2020 sono arrivati a San Giorgio a Cremano, in quello che fu in piazza Vittorio Emanuele.
Quindi imboccando una strada che premia un progetto ambizioso come il loro, ovvero il porre al centro di tutto la pizza, hanno avuto un riscontro positivo e crescente, diventando di conseguenza una proposta degna anche di un percorso di degustazione, e basandolo su una forte innovazione, che non disdegna il rispetto del passato come nell’uso dell’autentico “fucone” per friggere le pizze fritte, davanti a tutta la clientela, corroborando la fame e facendo venire l’acqualina in bocca come si suol dire.
Per molti tale è l’immagine autentica del tempo andato: «E ciò veniva fatto proprio dalla nostra bisnonna Anna Grasso con il fatidico metodo della “pizza d’otto a oggi”, ovvero consumare una bella pizza calda all’istante ed avere la comodità di pagarla dopo 8 giorni».
Il loro intento resta quindi quello di rispettare profondamente la tradizione e la semplicità dell’autentica pizza napoletana: «Selezioniamo una per tutte le materie prime, che usiamo per comporre un menù di qualità senza prodotti industriali, comprando ogni singolo prodotto dall’artigiano che lo prepara con sacrificio e duro lavoro quotidiano».
Ed ecco che la pizzeria “Da Tonino Salvo” rappresenta un concentrato di tradizione e innovazione, capace di rielaborare in chiave contemporanea il concetto della pizza senza tralasciare l’impronta di italianità che questa porta con sé da quasi un secolo.

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