Sant’Agnello. Il vice priore della confraternita di San Giuseppe: “la mancanza della processione è un colpo al cuore”.

Una tradizione, quella delle processioni, che si tramanda da generazione in generazione! Ogni anno l’arrivo della Pasqua è preceduto dalla settimana Santa, che tutti i fedeli aspettano trepidanti, perché caratterizzata dalle tanto attese processioni! La penisola sorrentina è nota in tutto il mondo per questa lieta usanza ed anche molti stranieri sono felici di farne da spettatori. A Sant’Agnello, per esempio, c’è la processione dei Giuseppini che il giovedì Santo vede la partenza dal Santuario di San Giuseppe intorno alle 20:30 e, dopo un lungo giro per le strade del paese, fa rientro verso le 23:00. Ma cosa c’è dietro ad una processione? A questa domanda ha risposto per noi di Positanonews, Franco Blanchi, vice priore e tesoriere della Confraternita di San Giuseppe: “la Confraternita ha più di 130 anni ed io faccio parte dell’organizzazione delle processioni dal 1988. Inizialmente i partecipanti erano un numero limitato ma, nel corso del tempo, è andato incrementandosi notevolmente, fino ad arrivare a circa 900 persone, anche grazie ad un’organizzazione quasi perfetta! Ogni anno, dopo la befana, iniziano i preparativi che vedono coinvolti: l’amministrazione, il priore, i cerimonieri e le consorelle. Le prove del coro, invece, iniziano un mese prima e vengono svolte 2 volte a settimana”. Quest’anno, a causa del periodo che stiamo vivendo, le processioni non ci saranno ed, alla domanda sullo stato d’animo e le sensazioni che si provano per questo divieto: “siamo increduli, non avremmo mai immaginato una cosa del genere! E’ una brutta sensazione…un colpo al cuore!”, conclude il vice priore.

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