Pozzilli e Venafro zona rossa, casi anche al Neuromed

Colpito anche il Molise. Il Presidente Toma ha dichiarato Pozzilli e Venafro zona rossa”: con questo post affidato a Facebook Stefania Passarelli, sindaco di Pozzilli, ha annunciato alla cittadinanza la decisione presaPresidente Toma ha dichiarato Pozzilli e Venafro zona rossa”: con questo post affidato a Facebook Stefania Passarelli, sindaco di Pozzilli, ha annunciato alla cittadinanza la decisione presa per il territorio.

Il primo cittadino chiede tempo per poter leggere il provvedimento e poter così rispondere alle domande. Una situazione delicata che prevede per i cittadini ulteriori restrizioni e la possibilità di uscire dal territorio comunale esclusivamente per motivi legati ad esigenze lavorative. Proprio come Codogno alcune settimane fa e Fondi ieri. Sono tantissime le persone che da Cassino e dal Cassinate si muovono tutti i giorni alla volta di Pozzilli, per lavoro e per visite mediche. L’ordinanza è stata emessa nel tardo pomeriggio dal presidente della Regione Molise in merito ai contagi da Covid-19 registrati presso la Neuromed di Pozzilli.

In merito poco fa l’agenzia Ansa ha diffuso una circostanziata nota stampa.
“Il provvedimento firmato dal governatore Donato Toma è stato adottato a seguito del contagio di alcuni pazienti ricoverati all’Irccs ‘Neuromed’ di Pozzilli.
Nella relazione trasmessa dall’Azienda sanitaria del Molise (Asrem) è evidenziato, tra l’altro, che “la numerosità dei pazienti Covid positivi di Neuromed può configurare l’esistenza di un cluster epidemiologico con potenziale coinvolgimento anche del personale di assistenza” e che gran parte degli operatori sanitari del Neuromed “venuti a contatto con i pazienti risultati positivi al Covid-19 risiede nei territori di Pozzilli e Venafro”.

Intanto dalla struttura sanitaria viene precisato che “sin da metà febbraio Neuromed ha adottato, a tutela dei pazienti e del personale, stringenti e progressive misure di prevenzione che sono risultate coerenti e anche talvolta precedenti a quelle imposte dai decreti del Governo e delle ordinanze del Governo regionale. Malgrado tali cautele e la drastica riduzione dell’attività clinica, che è stata limitata ai soli casi di urgenza e di interventi non differibili, sia ambulatoriali che di ricovero”, lo scorso 18 marzo si è registrato il primo caso di positività.
Complessivamente si sono riscontrati 9 casi di infezione, 7 dei quali asintomatici, in un solo reparto, la Neuroriabilitazione.

“Sono quindi state immediatamente attuate – si legge nella nota – tutte le misure di isolamento di questi pazienti e di tutela del personale sanitario previste dalle procedure e dai protocolli ministeriali e regionali, in stretto contatto con l’Asrem. In ragione di quanto sopra – prosegue il documento – chi ha frequentato e continua a frequentare la struttura di Neuromed per ragioni urgenti e indifferibili, non è esposto a un più elevato rischio di contrarre l’infezione, se si attiene alle norme raccomandate per la frequenza di qualsiasi ambiente”. Inoltre, “le visite ai pazienti ricoverati presso Neuromed sono state precluse già dallo scorso 12 marzo” per il territorio.

Il primo cittadino chiede tempo per poter leggere il provvedimento e poter così rispondere alle domande. Una situazione delicata che prevede per i cittadini ulteriori restrizioni e la possibilità di uscire dal territorio comunale esclusivamente per motivi legati ad esigenze lavorative. Proprio come Codogno alcune settimane fa e Fondi ieri. Sono tantissime le persone che da Cassino e dal Cassinate si muovono tutti i giorni alla volta di Pozzilli, per lavoro e per visite mediche. L’ordinanza è stata emessa nel tardo pomeriggio dal presidente della Regione Molise in merito ai contagi da Covid-19 registrati presso la Neuromed di Pozzilli.

In merito poco fa l’agenzia Ansa ha diffuso una circostanziata nota stampa.
“Il provvedimento firmato dal governatore Donato Toma è stato adottato a seguito del contagio di alcuni pazienti ricoverati all’Irccs ‘Neuromed’ di Pozzilli.
Nella relazione trasmessa dall’Azienda sanitaria del Molise (Asrem) è evidenziato, tra l’altro, che “la numerosità dei pazienti Covid positivi di Neuromed può configurare l’esistenza di un cluster epidemiologico con potenziale coinvolgimento anche del personale di assistenza” e che gran parte degli operatori sanitari del Neuromed “venuti a contatto con i pazienti risultati positivi al Covid-19 risiede nei territori di Pozzilli e Venafro”.

Intanto dalla struttura sanitaria viene precisato che “sin da metà febbraio Neuromed ha adottato, a tutela dei pazienti e del personale, stringenti e progressive misure di prevenzione che sono risultate coerenti e anche talvolta precedenti a quelle imposte dai decreti del Governo e delle ordinanze del Governo regionale. Malgrado tali cautele e la drastica riduzione dell’attività clinica, che è stata limitata ai soli casi di urgenza e di interventi non differibili, sia ambulatoriali che di ricovero”, lo scorso 18 marzo si è registrato il primo caso di positività.
Complessivamente si sono riscontrati 9 casi di infezione, 7 dei quali asintomatici, in un solo reparto, la Neuroriabilitazione.

“Sono quindi state immediatamente attuate – si legge nella nota – tutte le misure di isolamento di questi pazienti e di tutela del personale sanitario previste dalle procedure e dai protocolli ministeriali e regionali, in stretto contatto con l’Asrem. In ragione di quanto sopra – prosegue il documento – chi ha frequentato e continua a frequentare la struttura di Neuromed per ragioni urgenti e indifferibili, non è esposto a un più elevato rischio di contrarre l’infezione, se si attiene alle norme raccomandate per la frequenza di qualsiasi ambiente”. Inoltre, “le visite ai pazienti ricoverati presso Neuromed sono state precluse già dallo scorso 12 marzo”

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