Positano. Colto in flagrante a rubare il corallo di Punta Campanella e Capri

Fu sorpreso a deturpare il fondale marino nelle località di Punta Campanella a Positano ed a Capri. La cassazione respinge il 37 enne e conferma l'obbligo di dimora.

Positano, Costiera amalfitana. Era scattato l’obbligo di dimora per l’uomo che ha depredato il corallo da Punta Campanella nel territorio della città verticale e anche in Penisola sorrentina, a Capri. Il 37enne viene quindi condannato al pagamento delle spese processuali.

Il processo si è dunque concluso con la respinta da parte della Corte di Cassazione per via di fatti che coprono un lasso di tempo di quasi due anni, dal mese di luglio del 2016 al maggio nel 2018, per aver causato il deterioramento dell’ecosistema marino.

Un’altra respinta già arrivò in precedenza dal Tribunale della libertà di Salerno, rifiutando l’istanza contro l’obbligo di dimora.

Ben quattro le contestazioni riportate da La Città di Salerno – elevate dalle forze dell’ordine a carico del pescatore, al quale veniva imputata «una compromissione e un deterioramento significativi e misurabili dell’ecosistema marino della zona denominata “Fondali marini di Punta Campanella e Capri” effettuando la pesca abusiva di corallo rosso mediterraneo, in assenza di titolo abilitativo e con modalità vietate». Nella fattispecie, il 37enne di Napoli si sarebbe disimpegnato in «pesca subacquea con uso di bombole e un metodo di raccolta distruttivo, con rottura ed escissione del substrato roccioso ». Gli episodi sono avvenuti in un periodo pari a quasi due anni.

Nel mirino anche la contestazione legata al presunto inquinamento ambientale, che per il ricorrente non andrebbe a configurarsi per la quantità di materiale pescato nei fondali di Punta Campanella e Capri. Viene sottolineata «l’esiguità del corallo, pari complessivamente a meno di tre chili». Motivazioni che però non hanno convinto i giudici della Corte di Cassazione, i quali hanno ritenuto infondato il ricorso e lo hanno rigettato, confermando l’obbligo di dimora e condannando il pescatore alle spese legali.

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