Penisola sorrentina, Meta. Anastasio racconta la sua quarantena a Milano: “Mi dedico alla musica”

Penisola sorrentina. Il rapper di Meta, Marco Ansatasio, ha riconfermato il suo successo prima partecipando al Festival di Sanremo con la canzone Rosso di rabbia e poi con il lancio del suo nuovo album Atto Zero. La rivista musicale di Rolling Stone ha intervistato il cantante, che racconta brevemente come sta vivendo la quarantena per il coronavirus nella sua casa a Milano, nella quale ha anche messo a punto un allestimento per continuare a fare musica. Un esempio è il freestyle scaturito dall’esigenza di raccontare il modo in cui lui e il Mondo esterno stanno vivendo l’emergenza sanitaria. Anastasio ha pubblicato su Instagram parte della sfida che ha coinvolto moltissimi rapper italiani (CLICCA QUI per leggere l’articolo).

Dove e come passi queste giornate di isolamento? 
Mi trovo isolato a Milano a casa mia, fortunatamente qui ho tutto quello che mi serve. Sto cercando di essere produttivo e dedicarmi alla musica, ho comprato un piano digitale e sto iniziando a studiarlo e sto imparando ad usare Ableton.

Quali dischi stai ascoltando, quali libri stai leggendo, quali film o serie stai guardando? 
Musica praticamente non ne sto ascoltando perché sto tutto il giorno a suonare e a una certa mi esplode la testa. Sto leggendo alcuni testi teatrali e mi sto riguardando Malcolm in the Middle dall’inizio.

C’è una canzone in particolare che ami ascoltare quando sei solo? 
In realtà no, perché in generale amo ascoltare tutta la musica da solo. Sono sempre stato tipo da cuffiette.

Quale artista del presente o del passato, italiano o straniero, vorresti avere lì con te per fare musica? E perché lui/lei? 
Sicuramente Damon Albarn, perché lo reputo un genio assoluto e versatilissimo.

Là fuori l’atmosfera è pesante. Quando scrivi musica l’umore collettivo ti influenza?
L’umore collettivo mi influenza come tutti gli stimoli che mi vengono dall’esterno, l’importante è elaborarli bene :).

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