Lettere da Piano di Sorrento – “Terzo flash sul coronavirus”

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“TERZO FLASH SUL CORONAVIRUS”

Visto che, al momento, siamo tutti, o quasi, agli “arresti domiciliari”, non per motivi giudiziari, ma sanitari…forse non tutti i mali vengono per nuocere; potremmo, dico “potremmo” riscoprire il valore di una sana lettura (oggi che non si legge più o si legge poco), riscoprire momenti di intimità familiare, riaccendendo quel focolare domestico, da tempo spento dall’evoluzione dei tempi e da una nuova impostazione dell’esistenza, condizionata dal computer e dagli altri derivati tecnologici. Non sarebbe male cominciare a rispolverare abiti di vita dimenticati nel cassetto del passato. Questo ovviamente per chi ha una casa, non vive da solo, gode di una buona salute e non ha grossi problemi finanziari. Purtroppo c’è chi non può, a seguito dei provvedimenti governativi, dettati dall’emergenza nell’interesse generale e mi riferisco a chi non può ricongiungersi con il resto della famiglia: parenti all’estero, altri bloccati nelle zone rosse, etc.
Detto questo, si delineano inquietanti profili di riflessione; a differenza dei precedenti eventi calamitosi come il colera del 1973, il terremoto del 1980 ed altri minori, questa purtroppo è una pandemia , di durata ed espansione assolutamente imprevedibile, si proietta nel futuro con riverberi negativi sull’economia tutta, soprattutto quella legata al turismo e cambierà il nostro attuale modo di vivere. Quel che più fa rabbia è che mette a nudo tutte le nostre carenze in un settore: negletto, trascurato, mortificato da continui tagli e cioè la sanità! La politica non si è mai preoccupata in modo serio, efficiente, operativo del nostro sistema sanitario ed alla sua necessaria funzionalità.
Mancanza di ospedali degni di questo nome, di strutture all’avanguardia con l’evoluzione dei tempi…senza parlare degli sprechi, del dirottamento di denari in altri settori, mortificando la sanità con continui tagli.
Nessun uomo politico, e in Penisola Sorrentina se ne sono affacciati tanti, a partire dalla DC ad oggi, ha mai pensato e voluto dotare questo sito, di inestimabile valore paesaggistico, di un ospedale unico degno di soddisfare le esigenze primarie di assistenza sanitaria, di cure, terapie, etc. E noi li abbiamo votati.
Immaginate (se volete, fate pure le corna come soleva fare il nostro Presidente della Repubblica Giovanni Leone) se l’epidemia si dovesse estendere capillarmente in Campania e da noi, come ci cureremo?
La Cina invece, anche se ci sta sullo stomaco per essere stata la causa di questa pandemia, ebbene la Cina ha dimostrato, a differenza di noi occidentali, di costruire un ospedale in pochi giorni e di fronteggiare l’evento. Da noi, invece, il coronavirus ha evidenziato quell’insanabile frattura tra Nord e Sud; i nordisti, con la fuga dalle loro zone rosse, anche con il consenso di chi avrebbe dovuto controllare, sono gli odiosi untori che circolano dalle nostre parti.
Ma che importa, noi del sud abbiamo consentito il sotterramento dei rifiuti tossici e non dico altro. In questo momento il popolo ha riscoperto l’inno di Mameli che canta dalle finestre e dai balconi delle proprie abitazioni; affissi agli esterni dei fabbricati si vedono teloni con sopra il disegno dell’arcobaleno, fatto dai bambini con le parole “andrà tutto bene”. E va pur bene a rafforzare i poteri immunitari e combattere il virus, ma non è il solo modo; dobbiamo restare in casa perché ognuno di noi, anche se non rivela una sintomatologia del male. può essere portatore del virus, come affermano gli addetti ai lavori. Non facciamo i furbi, uscendo dalle abitazioni senza giustificati motivi e, soprattutto, rispettiamo le norme che ci sono state imposte nel nostro interesse; il vero modo di combattere il contagio è quello di restare in casa, nei limiti del possibile. Pensiamo che, in questo momento ci sono medici, infermieri, addetti ai lavori che si stanno impegnando, anche a rischio della loro salute e pensiamo pure a quelli che si sacrificano restando a casa, non vanifichiamo tutto questo con atteggiamenti irresponsabili.

avv. Augusto Maresca

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