Quando la “Bottega d’ago” diventa BOTTEGA DI SOLIDARIETA’ foto

Siamo un grande popolo! Un popolo dove inventiva, intelligenza, fantasia e solidarietà spesso si fondono per dare vita a momenti e azioni che neppure immagini.
Capita a Ravello dove, emergenza Coronavirus e voglia di trovare soluzioni, si fondono dando vita a realtà che commuovono.
Dotare almeno gli addetti ai lavori per l’emergenza di un kit minimo di tutela e protezione, era condizione imprescindibile, ma le mascherine sono introvabili; canali ufficiali e non, danno la stessa risposta: forse la settimana prossima!
Che fai aspetti? Fermi l’emergenza? Neanche per idea!
Anthony e Laura Cantarella , titolari del laboratorio la “Bottega dell’ago”, decidono seduta stante di cambiare per qualche settimana il nome alla bottega, che diventa la BOTTEGA DELLA SOLIDARIETA’: la Farmacia Russo e il dott. Ulisse Di Palma forniscono alla bottega materiali idonei, che nelle mani di Anthony Cantarella (laurea in Disegno Industriale) e di Laura (moglie, collega e socia), diventano mascherine protettive che immediatamente arrivano sui volti di volontari ed esercenti alimentari che con gli occhi lucidi ringraziano.
Le confezioni di 5 pezzi termosigillate, sapientemente prodotte dopo una accurata sanificazione del laboratorio e sterilizzazione dei prodotti, non hanno un costo, non hanno un bollino di qualità, ma trasudano Solidarietà, quella vera, quella che non chiede nulla ma dà tutto, esattamente quella che serve al Paese in questo momento.
Ancora una volta emerge un Mezzogiorno produttivo e prodigo; possiamo dire che è questo il Mezzogiorno intimo e autentico che deve vincere; con le dovute differenze, è quello degli scienziati del Pascale Ascierto e Buonaguro, che con i colleghi del Cotugno stanno dando un contributo notevolissimo ai protocolli clinici da attuare contro il COVID 19, e quello degli Anthony e Laura che offrono in silenzio alla collettività quello sanno e che hanno, trasformando un “ago” in “solidarietà”.
A noi tutti resta solo da dire GRAZIE e cercare di imitarli per quello che possiamo fare; intanto RESTANDO A CASA.
Secondo Amalfitano

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