Coronavirus oppure allergia stagionale, come distinguerli.

Alcuni dei sintomi del coronavirus sono simili a quelli delle normali allergie. Pertanto il rischio è che chi ha contratto il Coronavirus possa scambiarlo come una semplice allergia.

Purtroppo quest’anno la primavera ha coinciso con il periodo più drammatico che la popolazione mondiale abbia mai vissuto dal dopoguerra, l’emergenza contagio da coronavirus. La primavera, con le sue temperature miti e fioritura delle piante è anche la stagione delle allergie. Una insofferenza causata per lo più dal polline che , quando la sua concentrazione nell’aria è molto elevata e trasportato dal vento, dall’acqua, dagli stessi insetti e finanche dai nostri animali domestici,  è in grado di aggravare i sintomi  nei soggetti allergici. In Italia c’è un alto numero di persone che soffrono di allergia,in particolar modo,durante questo periodo. Tale potrebbe rivelarsi una problematica non banale nel corso di questi drammatici giorni, dato che,secodo gli esperti,alcuni dei sintomi del coronavirus sono simili a quelli delle normali allergie. Pertanto il rischio è che chi ha contratto il Coronavirus possa scambiarlo come una semplice allergia. Entrambe le patologie  provocano congiuntivite, tosse e congestione nasale, e bisogna quindi fare molta attenzione nel distinguerle. La differenza principale, come riportato in un articolo diatuttonotizie”, in relazione ai sintomi del Coronavirus e dell’allergia primaverile,consiste nello stato febbrile, presente in una percentuale largamente diffusa nei pazienti colpiti dal  Covid -19, assente invece nei casi di allergia. I dottori consigliano dunque di misurare con una certa regolarità la temperatura corporea, grazie alla quale è possibile distinguere il nuovo Coronavirus da una comune allergia. Un’altra sensibile differenza nei disturbi causati da un’allergia rispetto al Coronavirus riguarda la tipologia di tosse: la rinite allergica è associata a starnuti a raffiche (noti anche come starnuti a salve), che invece non sono presenti nei pazienti affetti da Coronavirus. Anche il tipico disturbo del naso che cola è associabile in larga parte soltanto all’allergia e non invece al Covid-19. Per quanto riguarda infine la congiuntivite, essa è presente con una frequenza nettamente maggiore nei pazienti colpiti dal nuovo Coronavirus. In Europa e nel mondo, secondo le statistiche,1 persona su 4 soffre di allergia. In Italia la percentuale è anche maggiore: su una popolazione di 60 milioni di abitanti, 20 milioni di persone sono interessate da allergie respiratorie di varia entità. Una delle misure di prevenzione per evitare l’allergia è restare a casa. Sotto tale aspetto, le direttive imposte dal Governo e dal Servizio Sanitario Nazionale che impongono a tutti i cittadini di non uscire dalla propria abitazione,se non per validi motivi, viene in aiuto a chi soffre di allergia.

La sensibile diminuzione dell’inquinamento atmosferico causa la minor circolazione di veicoli in strada e la raccomandazione dell’uso delle mascherine  sono considerati senz’altro due benefici indiretti per chi soffre di allergia. Il blocco degli allergeni con le mascherine ed unaria più pulita e respirabile aiuta ad allontanare asma e riniti. Infine un recente studio condotto da un gruppo di scienziati nella città di Whuan, primo focolaio al modo del coronavirus, esclude qualsiasi legame tra le due patologie. – 25 marzo 2020 – salvatorecaccaviello

Fonte: atuttonetizie

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