Il CNR lancia “Scienza sul balcone”. Un progetto di mappatura dell’inquinamento luminoso con la collaborazione degli italiani

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    L’emergenza coronavirus sta costringendo gli italiani a restare a casa per evitare la diffusione del contagio. Sono stati lanciati vari flashmob sui balconi o finestre, iniziative per far sentire gli italiani meno soli e darsi forza l’un con l’altro. Da questo, alcuni ricercatori del Cnr hanno preso spunto per un esperimento nazionale e che coinvolge tutti gli italiani. “Tanti hanno provato a illuminare il cielo notturno con il cellulare così da essere fotografati dal satellite. In realtà la luminosità della luce flash di uno smartphone non può essere rilevata da un satellite, – si legge sul sito del Centro – ma questo insolito flashmob ha fatto nascere un’idea: perché non dare nuovamente appuntamento a tutti gli italiani alla finestra o sul balcone di casa per misurare con lo smartphone la luminosità del cielo sopra la propria abitazione?”

    In linea con il concetto di “citizen science” – che prevede il coinvolgimento di un pubblico o di scienziati non professionisti all’interno di veri e propri progetti di ricerca scientifica – il Cnr rivolge, quindi, alla popolazione un triplice invito: dare un piccolo contributo concreto per rendere possibile una vasta raccolta di dati altrimenti irrealizzabile; approfittare di questo momento di sospensione per fare qualcosa di utile e significativo per la comunità scientifica e la collettività partecipando ad un progetto scientifico di alto impatto sociale; contribuire a costruire quel ponte tra scienza e società, necessario per rendere i cittadini sempre più parte integrante del processo scientifico e del cambiamento sociale, che non può prescindere dalle conoscenze sviluppate in ambito scientifico.

    Il progetto si chiama “Scienza sul Balcone” e consiste nello scaricare una semplice app gratuita e misurare la luminosità del cielo della propria zona, sfruttando il sensore di luminosità del vostro smartphone.
    La speranza, in caso di grande partecipazione, è quella di mappare l’inquinamento luminoso lungo tutta la penisola (e nelle isole).

    Lunedì 23, martedì 24 e mercoledì 25 marzo, alle ore 21, chi aderisce dovrà uscire sul balcone (o affacciarsi alla finestra), aprire l’app e puntare lo schermo del cellulare verso il cielo, appuntandosi un numero che sarà fornito. Una azione che ruba solo 30  30 secondi, ma che potrà essere utile alla scienza. Alla fine delle 3 misurazioni basterà mandare i dati in forma anonima, con la zona di rilevamento.

    Tutte le info, le risposte ai dubbi, le istruzioni per scaricare l’app e il modo per mandare i dati li trovate sul sito www.cnr.it/it/scienzasulbalcone

    La luce presente nell’ambiente notturno dovuto all’eccessiva illuminazione artificiale notturna delle città è una vera e propria forma di inquinamento, l’inquinamento luminoso, che non solo compromette la nostra visione dell’universo, ma rappresenta anche un problema ambientale, economico, di sicurezza e salute pubblica. Questo esperimento potrebbe fornire dati utili per la ricerca.

    L’iniziativa è sostenuta dal CNR e dall’associazione CieloBuio Associazione per la protezione dell’ambiente e del cielo notturno

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