Cilento, reportage in strada, tutti in casa
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14.45, sabato, Italia è ferma, l’Italia se desta; nel tentativo di arrestare il virus; silenzio; zaino in spalla, un chilometro nel bosco, siamo sui colli attorno al Passo della Carpinina; sulla provinciale che porta nel comune di Montecorice; chiusa da anni; chi si vede, un ciclista, mi sembra un vigile di un comune vicino, non ne sono sicuro, si fa un salutare giretto in bici.
Bello il camminare solitario a piedi; Cafaro, colle panoramico, innesto un sentiero, niente da fare; dopo un chilometro, chiuso dalla vegetazione; abbandonato da anni, me ne parlava un vecchio pastore; in poco più di un’ora, incrocio due auto, del posto, una donna con asparagi, dice, mi sono assicurata la cena! due donne che camminano, correttamente distanziate di un paio di metri; un carrello agricolo, il proprietario di un fondo, aspettando che passi la nottata.
Un momento storico per l’ Italia, io oggi guardo il mondo camminando a piedi; riassumendo; 22 febbraio, arriva il virus- no, ma non è virus!.. è che non ti sei messo la maglia della salute- allora è il virus, zona rossa! scappiamo dalla zona rossa; svaligiamo il supermercato…no, le penne lisce no! mettiamo in piedi la scopa”; facciamo l’amuchina in casa; chiudiamo le scuole; e allora.tutti in treno a Milano direzione sud… a questo punto, deve per forza passare la nottata…. passerà la nottata. Ore 18, il bollettino della Protezione Civile, ancora critica la situazione in Italia.
Giovanni Farzati