CALCIO E FINANZA LE RIFLESSIONI DEL COLLEGA UMBERTO CHIARIELLO

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“In questi giorni abbiamo ascoltato molte voci, in questi casi uno degli uomini più influenti nel mondo del calcio è stato sicuramente Galliani, protagonista del Milan di Berlusconi ma anche presidente di Lega, uomo di grandissima esperienza. Non a caso, quando parla Galliani alcune espressioni rimangono paradigmatiche. Lui nasce come geometra e ha parlato di “lodo” nel senso che le perdite del calcio andrebbero accertate, secondo la sua proposta, da una società di revisioni super partes che stabilisca la percentuale di perdita del calcio nel suo complessivo per applicarla come taglio degli stipendi al calciatori. Ovviamente lui si riferisce alla Lega di Serie A. Se lo facessimo, ad esempio, per i calciatori di Serie C, lì andremmo a toccare il salario di sussistenza di molte famiglie. Ma ci dobbiamo accingere a un’economia di guerra e niente più sarà come prima: questo ha detto Galliani.

Cellino in un’intervista ha detto: toglietevi dalla testa che ripartiremo, questo campionato verrà annullato. Nessuno è in grado di sapere quando realmente passerà questa pandemia. Il rischio che il calcio si debba fermare a lungo è alto. Qui c’è il rischio che si riprenda a giocare a settembre e che per tutta la stagione i giocatori non tocchino più un pallone. E’ possibile anche ci siano ricadute, non è escluso da nessuna parte. In questo momento nel calcio ci vorrebbe uno come De Luca. Lui dice drammatiche verità. Qui c’è gente che non ha capito la situazione. Chi va all’aria aperta è un criminale. In questo momento abbiamo poche ma decisive cose da fare: lavarci le mani, stare a distanza di un metro e rimanere a casa. Di fronte a queste verità De Laurentiis ci deve spiegare come gli viene in mente di far riprendere gli allenamenti alla squadra. In questo momento si deve sospendere tutto in attesa del via libera da parte delle autorità. Ringrazio Higuain, Douglas Costa, Khedira e Pjanic per l’esempio meraviglioso che hanno dato. E’ vero che tutti hanno famiglia ma nel momento in cui il paese soffre una crisi pazzesca, i milionari del pallone che sono in quarantena vanno a prendere un aereo privato: è stato un esempio scioccante che la Juventus non avrebbe mai dovuto permettere”. 

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