AMALFI COAST – DESTINAZIONE PARADISO I grandi alberghi della costiera amalfitana rinviano la programmazione estiva

La Costiera amalfitana rinvia la stagione

Il coronavirus, un nemico invisibile che sta creando disagi ed incertezze nel mondo del turismo.

Imprenditori ed albergatori della Costiera insieme, per fronteggiare la crisi e programmare il fututo nei prossimi mesi. Strategie concordate per difendere investimenti e il brand di lusso conosciuto ed amato da ospiti di tutto il mondo.

Vito Cinque (Hotel San Pietro): «Sono 35 le strutture di lusso che hanno scelto di agire insieme e rimandare le aperture»

di Paola Dezza – Approfondimenti Sole 24 ore

INFO TURISTIHE ED ECONOMICHE – SOLE 24 ORE IL GIORNALE CHE MUOVE  IL MONDO DELLE IMPRESE E DELL’ECONOMIA

Vito Cinque amico del nostro giornale Positanonews  rappresenta la terza generazione proprietaria di una eccellenza italiana, l’hotel San Pietro di Positano. Aperto nel 1970 (quest’anno festeggia 50 anni dall’inaugurazione) in una posizione dominante della costiera Amalfitana, l’alo del nostro giornale Positanonewsbergo cinque stelle lusso è da sempre di richiamo per la clientela internazionale.

Oggi, come molte altre strutture di lusso del Paese, si trova alle prese con l’emergenza sanitaria imposta dal coronavirus.

Un tema importante che riguarda la salute dei dipendenti e quella dei clienti, ma anche l’imminente stagione turistica che necessariamente deve essere rinviata. E così che Vito Cinque insieme ad altri 35 proprietari e manager di strutture di alto livello della Costiera Amalfitana, di Capri e Ischia, ha deciso di rinviare l’apertura dell’hotel.
«Abbiamo deciso di salvaguardare salute e sicurezza di collaboratori e ospiti – dice -. Abbiamo deciso quindi di chiudere e posticipare l’apertura a un momento migliore è più sicuro».

L’obiettivo è adesso quello di salvare la destinazione per poi rilanciarla.

«Gli alberghi avrebbero dovuto aprire dal 20 marzo al 16 aprile – spiega -, non sarà così. Abbiamo fatto tre piani uno ottimistico, uno meno ottimistico e uno invece negativo, in base a come si evolve lo scenario».

Si tratta di 35 realtà di lusso che hanno un fatturato che va da 10 a 23 milioni di euro per albergo. E per le quali si va verso una perdita stagionale importante.

I timori sono che l’emergenza sia lunga e alcune strutture alberghiere italiane ne risentano in maniera pesante. C’è nell’aria la paura che qualche investitore estero possa poi tentare di acquistare gioielli dell’ospitalità italiana a prezzi di saldo.

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