The Sheet Anchor: la storia dell’Ancora di Rispetto sul molo di Positano

THE SHEET ANCHOR O L’ ANCORA DI RISPETTO

Sul molo di Positano è posta una grande àncora in balia delle intemperie e della ruggine. Si tratta di una Angle Crown Admiralty Pattern Sheet Anchor del XIX secolo, od àncora di rispetto, appartenente alla fregata inglese HMS IMPERIEUSE, comandata dal capitano Henry Duncan.

Ecco i fatti. Siamo nel primo decennio dell’Ottocento, Napoleone ha conquistato l’Italia e i Francesi si sono insediati a Napoli, mentre il re Borbone, Ferdinando IV, si è rifugiato in Sicilia. Ovviamente l’impero inglese non poteva permettere una tale situazione e la sua flotta era attiva per intercettare i vascelli francesi e napoletani. La Imperieuse era impegnata tra capo Palinuro ed il golfo di Napoli, il 10 Ottobre del 1811 alcuni vascelli francesi e napoletani, stando al Talamo, a causa di forti venti trovarono riparo a Positano ed ebbero l’assistenza della cittadinanza. Sopraggiunse la Imperieuse e intimò la resa e la preda dei vascelli. I Positanesi, allora gente dalla schiena dritta, si rifiutarono. Ne conseguì un tentativo di sbarco di imbarcazioni armate inglesi ed una reazione positanese. Stando alle fonti inglesi, il fortino di Arienzo riuscì ad affondare una delle lance armate e gruppi di cittadini opposero un fuoco di sbarramento con moschetti nella località chiamata la Maddalena, l’attuale zona del molo. Il tentativo inglese fallì miseramente. Il comandante Duncan come prima azione cannoneggiò e distrusse il fortino di Arienzo e successivamente puntò i suoi cannoni sulla città. Per avere una maggiore stabilità della nave e un migliore tiro delle bocche da fuoco, la fregata, utilizzò l’àncora di rispetto. Iniziò il bombardamento e successivamente chiese per ben due volte la resa, ma Ettore, comandante di un distaccamento denominato Real Corso, Alberto, giudice di pace e Raffaele Rossi, sindaco della città, rifiutarono. I rapporti delle fonti sono discordanti, ma il punto focale è che a causa di una improvvisa e fortissima tempesta, “ buriana “, gli Inglesi si videro costretti a tagliare gli ormeggi, manovra denominata “cut and run”, ed a prendere il largo. All’epoca il Monitore delle due Sicilie riportò l’episodio ed elogiò il coraggio dei Positanesi.

L’ àncora rimase sul fondale marino fino a che non venne rilevata e recuperata da Roberto Lucibello, Giuseppe Sabella ed altri appassionati il 02 Gennaio 1989. A questo punto è opportuno fare un appello ai Positanesi ed agli amministratori affinchè venga preservata questa testimonianza storica della nostra Positano.

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Un sentito ringraziamento a:

Chris Gale, per la sua ricerca a Londra, presso gli archivi dell’ammiragliato;

Paola Milone, per il Monitore delle due Sicilie presso la società napoletana di storia patria.

 

Fonti:

  1. Talamo, monografia della città di Positano, IOVANE – ATRANI, ristampa 1984, pp. 88-89.

Monitore delle due Sicilie n. 274, Napoli 17 Dicembre 1811.

Archivi storici Royal Navy Londra , cfr.: en.wikisource.org/wiki/Ro4-6yal_Naval_Biography_Duncan,_Henry.

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