Salerno – Costiera amalfitana: albergatori alle prese con disdette a Positano e Paestum

Il coronavirus in diffusione in Italia sta portando gravi ripercussioni a tutta l'economia del Bel Paese, soprattutto in vista della prossima stagione turistica: disdette prenotazioni in aumento in provincia di Salerno e in Costiera amalfitana, a Positano.

Costiera amalfitana e Salerno. Turisti impauriti dal coronavirus: albergatori costretti alle prime disdette per i prossimi mesi. Le maggiori ripercussioni su Paestum e qualche cancellazione anche a Positano e in Costiera amalfitana. Nico Casale fa il punto sull’edizione di oggi del quotidiano Il Mattino.

Lo stop al Carnevale di Venezia e le notizie sui contagi confermati di coronavirus in Italia sulle prime pagine dei maggiori quotidiani esteri, di certo, non agevolano il comparto alberghiero italiano e salernitano, già alle prese con disdette e cancellazioni. Così, mentre Federturismo chiede al governo lo stato di crisi per il settore che, secondo le stime, perde cinque miliardi di euro, Cna Turismo sottolinea che il turismo genera il 12% del Pil italiano. Il divieto di eventi pubblici e gite scolastiche sta già producendo numerose cancellazioni anche nel Salernitano. Ed è il caso di una struttura ricettiva di Campagna che, attraverso un post Facebook, lancia l’allarme: «Disdette tutte le prenotazioni dei gruppi per i prossimi mesi». «Stanno cominciando ad arrivare le prime disdette», conferma il presidente provinciale di Federalberghi, Giuseppe Gagliano, constatando che «la nostra fortuna è che siamo ancora lontani dal pieno della stagione». «Un po’ di problemi – analizza – li rileviamo su Paestum, dove le ripercussioni sono maggiormente avvertite. Poi, c’è stata qualche cancellazione a Positano». Intanto, tra gli associati «non c’è ancora allarmismo». In attesa, «Federalberghi ha ottenuto una proroga della scadenza per il pagamento annuale della Siae».

Preoccupazione arriva dal presidente di Confesercenti provinciale di Salerno, Raffaele Esposito: «Stiamo già riscontrando, a Salerno e in provincia, delle disdette, specialmente dall’ospitalità extraeuropea. Il trend non è positivo. Come Assoturismo provinciale, dobbiamo avere un occhio ben fisso alla problematica che c’è, ma anche uno sguardo ottimistico nella speranza che tutto possa risolversi per le famiglie e per le imprese». E aggiunge: «Ci auguriamo che, qualora vi sia un rinvio del pagamento delle tasse per le imprese delle zone dei focolai del contagio, quel provvedimento possa essere esteso a tutta l’Italia perché l’emergenza sta paralizzando un po’ tutte le attività». Consapevoli del problema, «stiamo avviando una rilevazione di dati per monitorare il comparto extra-alberghiero», dice Nicole Iuliani, coordinatrice provinciale di Aigo-Confesercenti Salerno città e costiera amalfitana. «Ci sono state, sicuramente, disdette, ma limitate perché questo è un periodo di non grandissima affluenza turistica. Se questa emergenza si fosse verificata d’estate, le disdette sarebbero state molte di più. Subiremo gli effetti nel medio-lungo periodo». «L’associazione – aggiunge – è a conoscenza di disdette da parte di alcuni clienti nel Cilento e a Paestum. Adesso, non si può fare ancora una stima reale. Dobbiamo capire come i turisti che arrivano dall’estero si approcceranno all’Italia». «Tutto quello che è turismo scolastico, fino a maggio, è stato cancellato completamente da me e da altri due colleghi del Salernitano». A dirlo, è Donato Santimone, componente della giunta nazionale di Assohotel e titolare di una struttura ricettiva, evidenziando di aver fatto una verifica, ieri pomeriggio, con uno dei tour operator del turismo scolastico più importanti d’Italia. «Una collega – rivela – mi ha detto che ha trascorso l’intera mattinata a fare cancellazioni. Il tour operator francese specializzato in turismo scolastico con cui abbiamo un contratto mi ha preannunciato che stanno verificando tutte le prenotazioni perché arrivano richieste di cancellazioni dalle scuole». Per Santimone, «stiamo vivendo una tragedia perché se non arrivano prenotazioni, non si fanno ordini, si mette in mora il personale, non si acquistano nemmeno le cose che servono nella quotidianità».

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