Referendum 29 marzo, elettori con infermità fisiche: ecco cosa c’è da sapere sul voto a domicilio

Il prossimo 29 marzo si terrà il referendum costituzionale in materia di riduzione del numero dei parlamentari. La Prefettura di Salerno ha fornito alcune indicazioni e direttive in merito ad altri adempimenti preparatori del procedimento.

Nella fattispecie, si parla di indicazioni circa il voto domiciliare, ovvero quello di elettori affetti da infermità che ne rendano impossibile l’allontanamento dall’abitazione.

Come si legge dal documento, al referendum in oggetto si applicano le disposizioni sul voto domiciliare, previste
dall’articolo I del decreto-legge 3 gennaio 2006, n. 1, convertito dalla legge 27 gennaio 2006 n. 22, come modificato dalla legge 7 maggio 2009, n. 46 in favore degli elettori ‘affetti da gravissime infermità, tali che l’allontanamento dall’abitazione ‘in cui dimorano risulti impossibile” anche con l’ausilio dei servizi di trasporto messi a disposizione dal comune per agevolare il raggiungimento del seggio da parte dei portatori di handicap, e di quelli “affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedirne l’allontanamento dall’abitazione”.

L’elettore interessato deve far pervenire al Sindaco del proprio Comune di iscrizione elettorale un’espressa dichiarazione attestante la propria volontà di esprimere il voto presso l’abitazione in cui dimora, ubicata in qualsiasi Comune del territorio nazionale, in un periodo compreso fra il 40° e il 20° giorno antecedente la data di votazione, ossia fra martedì 18 febbraio e lunedì 9 marzo 2020. Tale ultimo termine (9 marzo), in un’ottica di garanzia del diritto di voto costituzionalmente tutelato, deve considerarsi di carattere ordinatorio, compatibilmente con le esigenze organizzative del Comune presso cui deve provvedersi alla raccolta del voto a domicilio.

La domanda di ammissione al voto domiciliare deve indicare l’indirizzo dell’abitazione in cui l’elettore dimora e, possibilmente, un recapito telefonico e deve essere corredata di copia della tessera elettorale e di idonea certificazione sanitaria rilasciata da un funzionario medico designato dagli organi dell’azienda sanitaria locale.

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