Ravello, principessa di Piemonte: ascoltiamo Luigi Raia. “Giardini sempre aperti ai matrimoni. Presto cogestione con il Comune”

Una vicenda che sta tenendo banco da diverse settimane e che dovrebbe trovare chiarezza nelle parole di Luigi Raia. Stiamo parlando della questione legata ai matrimoni da poter celebrare negli splendidi giardini della Principessa di Piemonte a Ravello.

Il tutto ruoterebbe attorno alla convenzione tra Comune di Ravello e Agenzia Regionale per la Promozione del Turismo in Campania, la quale sarebbe scaduta a fine dicembre: di conseguenza, matrimoni già prenotati da tempo potrebbero non essere celebrati. Questa almeno era l’ipotesi paventata da qualcuno, ecco perché noi abbiamo voluto fare ulteriore chiarezza e abbiamo intervistato proprio Luigi Raia, presidente dell’Agenzia Regionale per la Promozione del Turismo della Campania.

“I giardini della Principessa di Piemonte di Ravello sono sempre aperti ai matrimoni – ha dichiarato in esclusiva a Positanonews Raia – A breve verrà stipulato anche un accordo col Comune”.

Difatti, la data di fine dicembre non è da sottovalutare. Dal 31 dicembre, infatti, tutti i beni gestiti dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e turismo (che difatti è estinta) sono andati temporaneamente alla Regione Campania: questi dovranno essere affidati all’Agenzia Regionale per la Promozione del Turismo. Dal momento che questo “passaggio” verrà ufficializzato, dovrebbe concretizzarsi il prossimo 31 marzo, allora verrà ufficializzato anche l’accordo col Comune di Ravello sulla vicenda legata ai giardini della Principessa di Piemonte.

Quello che preme sottolineare a Raia è però il fatto che, anche in questo periodo transitorio, i giardini possono ospitare i matrimoni.

La sede in questione, come sappiamo, è meta ambita da tantissimi turisti che decidono di convolare a nozze davanti ad un panorama unico al mondo. Nel 1933, la principessa Maria Josè di Savoia, a Ravello con lo sposo Umberto per assistere ai primi concerti in Villa Rufolo, inaugurò la terrazza panoramica che la città volle dedicarle.

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