Piano di Sorrento. L’appello di Salvatore Mare “Non abbattete i Ginkgo Biloba di Via delle Rose, basta pulire invece di uccidere e sprecare soldi”

Piano di Sorrento. L’appello di Salvatore Mare “Non abbattete i Ginkgo Biloba di Via delle Rose, basta pulire invece di uccidere e sprecare soldi” Questo in sostanza il post del consigliere di minoranza del Movimento Cinque Stelle carottese Salvatore Mare

“Se prevenire è meglio che curare, c’è per chi è ancora meglio uccidere.
A Piano di Sorrento, e ad onor del vero non solo qui, si agisce come nel far west con il cavallo zoppo, un colpo alla testa: ma più o meno 150 anni d’evoluzione ci costringono ad interpellare il veterinario, per valutare se eventualmente l’animale abbia ancora la recondita possibilità di trainare la carrozzella.
Così ad alberi violentati nel corso degli anni, più volte potati, capitozzati, amputati delle parti fastidiose, cui nemmeno le radici sono state risparmiate durante i rifacimenti di strade e marciapiedi (ndr: vedi ad esempio via Mercato), si applica l’eutanasia surrogatoria; in sostanza abbattuti e sostituiti con giovani esemplari, con il benestare dell’agronomo, senza che nessuno paghi per queste azioni dannose compiute sui “nostri” alberi.

I Ginkgo di via delle Rose
E se ciò per il cavallo può essere anche il naturale ciclo biologico, per gli alberi non è così poiché per raggiungere l’età della miglior funzione, depurativa, termoregolatrice e antirumore, impiegherà degli anni.
Troppi interventi invasivi e poche cure per i nostri alberi, alcuni addirittura considerati fastidiosi durante il periodo della fruttificazione, e per questo da sostituire con fusti di altro sesso: qui trova attuazione il sessismo degli alberi, la misoginia verde.
I Ginkgo Biloba* di via delle Rose, quei bellissimi alberi che in autunno colorano squallidi asfalti e cementi con le loro foglie, hanno una caratteristica, se sono “femmine” producono frutti maleodoranti. Ciò avviene dopo che la pianta ha compiuto 20 anni e quindi, solo dopo che sia trascorso tale tempo, avremo la certezza e potremo annunciare al paese: «Evviva, è un maschio»!
Chiaro che ci sono tecniche di innesto che garantirebbero la “virilità” del ginkgo, però magari dopo 20 anni, chi ha certificato la pianta potrebbe essere irrintracciabile se l’operazione non avesse avuto buon esito.
E poco importa se attività commerciali o produttive puzzano, magari con immissioni chimiche in atmosfera: le ginkgo biloba si, sono loro il problema.

* 34 Ginkgo Biloba (in tutto 54 alberi) “compromessi” saranno abbattuti e sostituiti a Piano di Sorrento; rientrano nell’operazione finanziata dalla Città metropolitana di Napoli nel programma di interventi di ripiantumazione e incremento del verde.
La perizia agronomica, per la maggior parte delle piante, ne giustifica la sostituzione poiché oggetto di taglio, di capitozzatura, di innesti con cloni “maschili” (n.d.r. e violenze varie), ed oltre a ripresentare il fenomeno della fruttificazione, hanno ormai perso l’assetto fisiologico naturale.
Superfluo considerare come possano essersi ridotte in questo stato, chi ha dato l’ordine e chi ha eseguito le capitozzature a tutti questi alberi, e perché invece di fare questi interventi non si è fatta una puntuale pulizia delle pavimentazioni su cui si depositano i frutti caduti, visto che la fruttificazione avviene per un solo mese su dodici.”

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