Maiori, ieri l’incontro sulla tutela del territorio. Fulvio Bonavitacola: “si sente bisogno di concretezza”

Nell’incontro di ieri sera a Maiori, si è conversi su un punto comune: la Costa d’Amalfi deve fare sistema con tutti i suoi enti, per far fronte alla questione della tutela del territorio, considerando soprattutto gli eventi del dicembre scorso, che hanno messo in difficoltà le aziende agricole come i singoli contadini proprietari di terreni. Nella Sala degli Affreschi di Palazzo Mezzacapo, il dibattito è stato soprattutto sulla necessità di impostare gli interventi futuri nell’ottica di un territorio da specifiche peculiarità come quello della Costiera, l’impiego del che rispetto ad altri contesti presenta un’altra morfologia e soprattutto una tipologia di macere, che richiede tutt’altra manutenzione e il ruolo del neonato Distretto Agroalimentare per la percezione di finanziamenti e l’affidamento della regia degli interventi all’ente Parco dei Monti Lattari. L’assessore Chiara Gambardella, ci ha tenuto a dire che bisogna “far conoscere una posizione diversa quanto quella concepita dalla Soprintendenza, che non bisogna imbalsamare la Costiera, ma conservarla come ci è stata consegnata dai nostri avi”,  così come il sindaco di Maiori Antonio Capone ha voluto ribadire che bisogna fare squadra e adottare un percorso comune di tutela per tutta la Costiera. Maiori inoltre è dal mese di agosto, con gli incendi, che ha dovuto superare una serie difficoltà e proprio ieri, l’ultimo semaforo è stato tolto dal territorio comunale.

Il sindaco di Minori Andrea Reale ha manifestato la necessità di “provvedere a finanziare allo stesso modo consorzi e piccoli proprietari che non sono aziende agricole, di destinare anche un 70% in più della proprio reddito o pensione, in modo da poter aiutare coloro che devono affrontare queste situazioni”, ringraziando poi la giunta di Vincenzo De Luca, per il grande lavoro fatto finora in Regione. E’ intervenuto poi il sindaco di Ravello Salvatore Di Martino, che si è detto “sostenitore dell’agricoltura e – rivolgendosi ai presenti – voi siete gli artefici del turismo della Costa d’Amalfi, vedo purtroppo in sala la partecipazione delle aziende ma non degli albergatori”, chiedendo che la Regione Campania ponga diversa attenzione per i piccoli agricoltori, rispetto alle aziende. Domenico Amatruda, sindaco di Tramonti, si è espresso sulle modalità di finanziamento, chiedendo che fossero supportate le associazioni in queste evenienze; “c’è bisogno di maggiore sinergia ed essere un territorio unico e gestirlo come tale – ha detto Amatruda – , priorità sul territorio è ora il dissesto”. Poi sul ruolo residuale della Comunità Montana dei Monti Lattari ipotizzato in sede, Amatruda dice che non può essere tagliata fuori per la presenza sul territorio: all’ente infatti sono state recapitate oltre 300 domande per una stima per presunti danni di 15 milioni di euro.

Pierluigi Califano, ingegnere e presidente dell’Associazione Professionisti Costiera Amalfitana, ritiene gli eventi del 21 e 22 dicembre una calamità speciale e che bisogna quindi scindere la pianificazione territoriale, dalla ricostruzione e manutenzione del territorio. La ricetta è quella di semplificare, evitare ai contadini l’esborso di cifre come 5 o 6 mila euro per il recupero di una macera e per i muri che non rappresentano un potenziale pericolo per la pubblica incolumità (presenza in prossimità di strade o percorsi pedonali, per intenderci), bisogna attuare degli interventi con una semplice richiesta. L’attuale PUT, per Califano deve “abbandonare l’attuale sistema e bisogna essere aggiornato”. Mettere mano alle macere immediatamente e rivedere il Piano Urbanistico Territoriali sono le questioni prioritari condivise dalla platea, sul primo punto chiede maggiore pragmatismo ai presenti rappresentanti del governo regionale anche l’ex sindaco di Maiori Andrea Savastano. L’onorevole Francesco Picarone ha tracciato la necessità di individuare un Programma di Sviluppo Rurale e coinvolgere tutti gli enti, superando il dualismo tra Comunità Montana Monti Lattari e Parco Regionale dei Monti Lattari. Riguardo invece alle sorti del Distretto Agroalimentare, bisogna fare in modo di renderlo competitivo per partecipare a bandi nazionali, visto l’enorme presenza di piccoli distretti. Il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, ha avvertito un “bisogno di concretezza”, che bisogna quindi spingere per la semplificazione e una transizione dai PSR verso i PAC (Politica Agricola Comune, con fondi comunitari per agricoltura e ambiente, ndr), oltre a regolare a livello regionale gli interventi strutturali in zone sismiche, recependo le ultime novità del decreto Sblocca Cantieri.

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