Corso di Formazione Vivere di Turismo con il Revenue Management Extra-alberghiero

Danilo Beltrante: “Il turismo contribuisce al Pil italiano per il 13%. Il 14,9% degli occupati in Italia lavora in questo settore. L’Italia è la meta più sognata dagli stranieri. Nel Bel Paese ci sono 3.000.000 di immobili sfitti e 130.000 dimore storiche che potrebbero essere destinate all’accoglienza dei turisti”.

Sono migliaia le iscrizioni al suo corso in giro per l’Italia e a marzo Danilo Beltrante, fondatore di Vivere di Turismo, una delle start up della formazione più innovative nel panorama turistico internazionale, sbarcherà in Costa d’Amalfi grazie a Growth. Corsi di Formazione 2020 promosso dal Distretto e dalla Rete Sviluppo Turistico Costa d’Amalfi.

Aperte le iscrizioni Vivere di Turismo con il Revenue Management Extra – Alberghiero
> http://bit.ly/ViverediTurismo

“Il turismo è già il secondo comparto economico in Italia, con il 13,2% di contributo al Pil. Nel 2018 il settore è cresciuto a livello globale del 3,2% e si posiziona come uno dei comparti con una maggiore crescita, basti considerare che il 14,9% degli occupati in Italia lavora in questo settore” – lo ha affermato Danilo Beltrante, formatore e fondatore di Vivere di Turismo Business School® e FamilyApartments®, franchising di case vacanze per famiglie in viaggio, un fiore all’occhiello nel panorama dell’ospitalità alternativa in Europa.

Beltrante è tra i Soci fondatori di Property Managers Italia, associazione che raggruppa i professionisti del turismo residenziale. Laureato in Gestione delle Risorse Umane, esordisce in questo settore gestendo un B&B di appena tre camere. Oggi il gruppo da lui fondato fattura ben 3 MLN di euro l’anno. Nel 2015, la Commissione Europea, nell’ambito del progetto NECSTouR sul Turismo Sostenibile, ha definito il corso che Beltrante tiene in aula una volta l’anno in Italia ed intitolato “Vivere di Turismo Experience”, una delle start up della formazione più innovativa nel panorama turistico internazionale.

“L’Italia è il Paese ideale per vivere di turismo poiché siamo primi nella mente dei turisti ma al quinto posto come meta frequentata. Rispetto alle altre nazioni non ci manca davvero nulla. Abbiamo 55 siti Unesco patrimonio dell’umanità, visitati da turisti di tutto il mondo. Altri 41 siti italiani sono nella lista di attesa per diventarlo. La Francia ne ha 41. Abbiamo paesaggi unici, dal mare alla montagna, dai laghi alle isole. Tutto concentrato in pochi chilometri. Musei da nord a sud, palazzi, monumenti, chiese, ville, giardini. Ed ancora borghi stupendi ricchi di storia e arte. Siamo la patria di tanti artisti e letterati conosciuti in tutto il mondo. Abbiamo una tradizione enogastronomica che tutti ci invidiano, con vini e ricette che variano da comune a comune” – ha proseguito Beltrante.
“Poi siamo italiani, e abbiamo nel DNA la cultura dell’accoglienza che completa il quadro. Molti nostri connazionali si sono distinti e hanno fatto conoscere l’Italia al Mondo: Dante, Michelangelo, Enzo Ferrari e Valentino Rossi! Sono persone straordinarie o illuminate che attraverso l’arte, la cultura, il cibo, i motori, la scienza, il teatro e il cinema hanno fatto scoprire i nostri tesori all’estero. In Italia abbiamo tutte le risorse già disponibili, dobbiamo solo guardare alle cose da un punto di vista diverso”.

“Siamo già il primo paese nella mente dei turisti, il luogo dove tutti vogliono andare in vacanza, eppure siamo solo al 5° posto come numero di arrivi. Tanto per fare un esempio: Le isole Canarie sono più piccole, eppure registrano 8 volte i pernottamenti della Sardegna”.

“In Italia per tradizione abbiamo la cultura delle case di proprietà, e tantissime di queste sono oggi inutilizzate o abbandonate. Una situazione unica al mondo. Ci sono 3.000.000 di immobili sfitti, di cui 130.000 dimore storiche vincolate che potrebbero essere aperte ai turisti. Non solo quelli che soggiornano pochi giorni, ma anche i cosiddetti Nomadi Digitali, single o famiglie che lavorano online e scelgono di fare un’esperienza diversa in uno degli 8000 borghi d’Italia” – ha dichiarato Beltrante.

“Infatti molte di queste case sfitte risultano scomode per le esigenze abitative dei residenti, basti pensare a tante case dei centri storici, bellissime ma piccole e inadeguate allo stile di vita di una famiglia. Se messi sul mercato sono proprio questi gli alloggi che il turista sceglierebbe per la propria vacanza! I turisti amano immergersi nella cultura di un luogo, e queste case da sole raccontano un pezzo di storia di quel territorio”.

In Italia ben 3.000.000 di immobili sfitti, 130.000 dimore storiche che potrebbero aprirsi al turismo.

Il settore extralberghiero è sostenibile: non serve costruire nulla. Basta recuperare quello che già abbiamo

“Il settore extralberghiero è democratico: tutti possono trarne vantaggi. I proprietari, i gestori, chi desidera fare impresa – ha dichiarato Beltrante – chi cerca un reddito integrativo. È una opportunità unica ad esempio per chi desidera cambiare vita e lasciare la città per vivere a contatto con la natura e le persone.

Il settore extralberghiero genera un indotto che vale 3 volte l’economia diretta: grazie alla ristrutturazione e manutenzione degli immobili lavorano ingegneri, architetti, home stager, artigiani, elettricisti, idraulici, falegnami, negozi di arredamento. Grazie alla gestione si offre lavoro diretto a personale di manutenzione, accoglienza, pulizie, ma anche a manager che gestiscano queste attività. Possono trarne vantaggio i fotografi, il panettiere, le agenzie di comunicazione. Quando una economia si muove in senso positivo, traina poi tutto il resto”.

È fondamentale saper accogliere il turista.

“Nella maggior parte dei casi, in Italia, gli operatori turistici stanno già contribuendo allo sviluppo del Paese ed accogliamo il turista come se fosse un ospite a casa nostra e gli offriamo la cura e l’ospitalità che merita. Ma non devono essere dei casi isolati, bisogna lavorare insieme e prendersi cura dei turisti, delle nostre bellezze che ci circondano e del nostro territorio. Il gestore extralberghiero – ha concluso Beltrante – è a contatto con tutte le attività locali ed è la porta di ingresso per il turista che vuole vivere la piena essenza di un territorio. In una epoca dove la standardizzazione e la tecnologia la fanno da padrone, il settore extralberghiero ha rappresentato una alternativa più che valida al classico soggiorno in hotel. Questo perché le persone amano il rapporto umano, la cura dei dettagli, soluzioni personalizzate rispetto al target, la sensazione che qualcuno si stia prendendo cura della loro vacanza.

In questo contesto la formazione risulta essere essenziale, per creare condizioni di sviluppo economico per la propria impresa. Quello che interessa agli operatori è portare a casa il risultato, generando un fatturato che cresce in maniera inversa ai costi. Ciò è possibile solo se il responsabile della formazione conosce i processi che coinvolgono l’intera attività, oltre alla situazione reale di chi opera, facendo quadrare i prezzi insieme a tante altre mansioni tipiche del gestore extralberghiero”.

Aperte le iscrizioni Vivere di Turismo con il Revenue Management Extra – Alberghiero il 2-3-4 Marzo > http://bit.ly/ViverediTurismo

Per interviste:
Andrea Ferraioli – Presidente del Distretto Turistico – Tel 340 940 70 23.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa del Distretto Turistico – Tel 392 5967459.

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