Coronavirus rallenta (temporaneamente) l’immobiliare

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    Quali saranno gli effetti temporanei e duraturi del coronavirus sul mercato immobiliare italiano e globale? È una domanda ricorrente in questi giorni nell’ambiente real estate, dopo diversi rinvii delle operazioni ormai arrivate in fase di conclusione e soprattutto dopo le numerose disdette di vacanze nel nostro Paese, disdette che riguardano gli hotel, ma anche gli affitti brevi.
    È di ieri infatti l’allarme lanciato da Fiaip, federazione italiana degli agenti immobiliari professionali, che sottolinea come ci siano stati cali dell’80% nelle prenotazioni di soggiorni a breve termine.
    Le prime previsioni arrivano da Xin Yan Low, Guy Barnard e Tim Gibson del team Global Property Equities di Janus Henderson Investors, che hanno analizzato l’impatto dell’epidemia di coronavirus e il modo in cui sta condizionando l’evoluzione del panorama immobiliare. Analizzando anche la decorrelazione dei titoli real estate in Borsa dal resto dei listini.
    “Ci vorrà tempo per valutare appieno l’impatto del virus Covid-19 sull’economia e il settore immobiliare su scala globale – dicono -. Le possibili misure di risposta dei governi e delle banche centrali manterranno la situazione fluida e potenzialmente volatile. L’epidemia di Covid-19 sta generando qualche conseguenza indiretta sull’immobiliare, accentuando le ondate di cambiamento innescate dai progressi tecnologici e dall’evoluzione degli stili di vita, da cui derivano alterazioni alla domanda e all’uso degli immobili”.

    Lavoreremo più da casa, forse, ma in generale questo è un processo che si era già manifestato senza bisogno del virus.
    È facile pensare, invece, che una volta passata l’emergenza operazioni, sviluppo, locazioni torneranno nella norma.
    Con molte incertezze all’orizzonte, un’esposizione alle azioni immobiliari nell’ambito di un portafoglio bilanciato può rivelarsi utile, secondo gli esperti, considerando che l’asset class storicamente ha mostrato correlazioni inferiori con il resto del mercato azionario e con quello obbligazionario. “Le azioni immobiliari hanno mostrato una buona tenuta, sovraperformando il mercato in generale dall’inizio dell’epidemia” sottolineano in una nota.

    Il coronavirus Covid-19 che impatto ha avuto finora sul settore immobiliare?
    “I mercati azionari hanno voltato le spalle al rischio a metà gennaio, quando la comparsa del virus ha soffocato sul nascere qualsiasi speranza di ripresa della crescita macroeconomica mondiale – dicono -. La natura difensiva delle azioni immobiliari ha aiutato il settore a sovraperformare l’azionario in generale in tutte le regioni mondiali, inclusa l’Asia, dopo lo scoppio dell’epidemia.

    Al di là dell’effetto diretto sugli alberghi, oggi semi-deserti, e i punti vendita al dettaglio, potrebbero esserci implicazioni a medio e lungo termine per il settore immobiliare. “In tutta l’Asia, l’epidemia di coronavirus ha indotto molte società ad adottare una qualche forma di lavoro a distanza e questo sta portando alla luce la fattibilità di soluzioni flessibili per i luoghi di lavoro, che potrebbe modificare il modo in cui le aziende penseranno in futuro alle loro esigenze di spazi fisici per uso ufficio. L’impennata degli acquisti online e della connettività dei dati ora che la popolazione resta a casa e lavora in remoto alimenta anche la domanda di infrastrutture base come i locali adibiti alla logistica” concludono, sottolineando di avere scelto di mantenere in quest’ottica il sovrappeso sul comparto industriale/logistico, investendo in settori specializzati “non-core” come i centri dati, le torri per comunicazioni cellulari e i complessi residenziali prefabbricati.
    di Paola Dezza Il Sole 24 Ore

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