Il CNSAS pubblica il bilancio del 2019: un centinaio di richieste di soccorso

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è un servizio di pubblica utilità che si occupa del soccorso degli infortunati, dei pericolanti ed il recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale, oltre a contribuire alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività connesse in queste zone. IL CNSAS concorre anche al soccorso in caso di calamità, in cooperazione con le strutture della Protezione Civile, nell’ambito delle proprie competenze tecniche e istituzionali.

Sono numerosissime le richieste d’aiuto che ogni anno ricevono i soccorritori, provenienti soprattutto dai sentieri del nostro territorio, in Costa d’Amalfi e Sorrento, che spesso i turisti affrontano senza le dovute precauzioni e misura di sicurezza, come il Sentiero degli Dei, Capodacqua, Santa Maria del Castello, ecc… A tal proposito, il CNSAS ha diffuso il bilancio dei soccorsi effettuati durante il 2019:

“Facendo un bilancio delle attività del Soccorso Alpino e Speleologico della Campania abbiamo contato ben 100 richieste di interventi di varia natura: c’è stato chi ha perso l’orientamento in luoghi più o meno impervi, chi si è allontanato da casa, chi è caduto o scivolato su sentiero, chi ha avuto necessità all’interno di una grotta, oppure in parete. In totale ben 128 persone hanno richiesto e ricevuto il nostro aiuto, impegnando i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Campania per 721 ore complessive.

I mezzi di servizio e personali hanno percorso oltre 25.000 km in giro per la Regione e l’elicottero del servizio HEMS 118 ha speso varie decine di ore di volo per gli interventi per i quali era necessario l’elisoccorso, senza contare le ore fornite dai velivoli di Polizia di Stato ed Aeronautica Militare.
Un’attività, questa degli interventi, che il Soccorso Alpino e Speleologico della Campania porta avanti contestualmente alle decine di addestramenti ed eventi formativi a cui sono chiamati i tecnici, in aggiunta ai vari momenti e incontri di prevenzione organizzati sul territorio con il supporto dei Parchi, delle sezioni CAI e di tante altre associazioni. Naturalmente non possiamo non ricordare anche il contributo dei singoli cittadini che, con la partecipazione, con l’organizzazione, con donazione di mezzi e in tante altre forme, da anni ci supportano.”

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