Casola di Napoli. Minacce in seguito ad un servizio di Metropolis

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Striscioni in strada contro i giornalisti, locandine strappate, frasi ingiuriose sui social network, a Casola di Napoli, un piccolissimo comune dei Monti Lattari. Si tratta di una cittadina dove si respira aria pulita popolata da tante persone per bene, dove non esiste neanche una caserma dei carabinieri. Ma qui c’è anche la camorra, con clan controllano soprattutto il traffico di droga.

Il nome del sindaco è finito poche settimane fa sui giornali perché suo figlio è stato arrestato in un’operazione antidroga, mentre solo pochi mesi prima, era stato coinvolto nelle cronache il nome della giovane vicesindaco, essendo stato ucciso suo zio, un ras della zona, durante un agguato di camorra. Sindaco e vice sono estranei ad ogni coinvolgimento.

Pochi giorni fa al termine di una partita di calcio di Terza Categoria due calciatori e l’allenatore del Casola hanno aggredito e picchiato l’arbitro (come da referto della giustizia sportiva) mandandolo al pronto soccorso: il giudice sportivo ha inflitto per loro tre anni di stop dalle gare. Il caso vuole che uno dei giocatori protagonisti di questo vergognoso episodio sia proprio il figlio del malavitoso ammazzato a settembre scorso. I giornali locali hanno raccontato l’accaduto e a Casola si è scatenato il finimondo, con ingiurie e attacchi nei confronti di giornalisti e giornalai. Colpevoli di aver raccontato la verità e di aver venduto le copie.

Oggi sulle vicende interviene il Sugc (Sindacato unitario giornalisti della Campania) con la seguente nota: “Altre minacce al quotidiano Metropolis che racconta delle zone dell’area vesuviana. Stavolta arrivano dai gruppi ultras. Il quotidiano ha pubblicato per due giorni articoli su un calciatore del Casola, figlio di un narcos, che ha picchiato un arbitro. Il primo giorno sono stati minacciati i giornalai ai quali sono state fatte togliere le locandine del giornale dalle edicole, ieri è comparso uno striscione dei tifosi nel quale era scritto: “Attacchi mediatici per scopi personali… mischiando sport e politica per vendere giornali”. Slogan che è stato rilanciato anche sui social dagli stessi tifosi. Si tratta di un attacco gravissimo e preoccupante contro la stampa in un piccolo Comune di tremila anime dove la camorra è completamente padrona del territorio e dove il quotidiano rischia di diventare un bersaglio. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania esprime solidarietà ai colleghi e invita le forze dell’ordine a fare piena luce sulle minacce e a prendere provvedimenti per garantire la sicurezza dei giornalisti. Resta inquietante il silenzio delle istituzioni locali su una vicenda così grave“.

Solidarietà di Positanonews a Metropolis

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